1L: Bellinzona, che cuore!

scritto da Simone Morandi

La squadra granata festeggia insieme ai suoi tifosi.

I granata rimontano e battono lo Stade Lausanne

BELLINZONA-  I 2350 spettatori presenti al Comunale non si sono certo annoiati: Bellinzona e Stade Lausanne-Ouchy hanno dato vita ad un incontro che definire pazzo è dire poco. Il risultato finale di 5-4, a favore dei granata, mette in risalto i meriti del Bellinzona – il cuore, la grinta, e il non aver mai mollato nonostante l’essere stati 3 volte in doppio svantaggio – ma punisce eccessivamente uno Stade Lausanne che ha fatto la partita per larghi tratti, ma che ha commesso due errori fondamentali. Il primo, l’aver dato per morto il Bellinzona, smettendo letteralmente di giocare sul punteggio di 2-4, con la presunzione di aver ormai chiuso la pratica. E il secondo, l’aver proposto a questi livelli – per una situazione di emergenza – un portiere di riserva che, chiamato in causa già dal quarto d’ora per l’infortunio del titolare Djuric, ha mostrato limiti fisici e tecnici troppo evidenti per la categoria (Moreira Pinto è in realtà il portiere dei “Coca Cola B”, quindi non avvezzo al calcio dei “grandi”).
Difficilmente lo Stade concederà un vantaggio del genere al Bellinzona anche nella partita di ritorno, ma altrettanto difficilmente i granata concederanno un intero tempo di gioco agli avversari come accaduto oggi: il match di sabato si preannuncia più che mai incerto e avvincente.

La cronaca.
Pronti-via ed è subito botta e risposta tra “bomber”: prima Magnetti e poi Kok fanno vedere le loro doti balistiche con due conclusioni di poco a lato. Si potrebbe pensare ad una partita equilibrata, ma gli ospiti prendono presto in mano il pallino del gioco, e al 19′ trovano il vantaggio con Sonny Kok, imbeccato alla perfezione da Gomis dopo un pallone perso banalmente dal Bellinzona a centrocampo. Il raddoppio arriva pochi minuti dopo, con Ngindu che di testa – tutto solo dopo un perfetto cross dalla sinistra di Mejri – non può proprio sbagliare.
Nel mezzo, c’è da registrare il cambio forzato del portiere ospite, Djuric, che si deve arrendere ad un fastidio muscolare accusato durante un rinvio: al suo posto in campo il giovane Moreira Pinto. Il Bellinzona accusa il colpo e si affida alla voglia di Stojanov: il bomber macedone  la riapre al 29′ con uno stacco imperioso su calcio d’angolo da lui stesso conquistato. Il gol dei padroni di casa cambia però poco l’andamento del gioco, gli ospiti continuano a mantenere il possesso palla ed è ancora protagonista Kok al 32′, dopo una bella azione corale dei vodesi che lo libera al tiro, ma Marcionelli compie un mezzo miracolo in uscita salvando i suoi. Il Bellinzona ci mette, purtroppo, molto del suo nel facilitare il compito degli ospiti: pasticcio dei difensori centrali granata, Kok non si fa pregare, ruba palla e serve a Mejri un pallone che è solo da spingere in rete: 1-3. Non si può certo dire che gli uomini di Patelli non ci mettano il cuore: tocca a Djuric riscattarsi dell’errore di pochi minuti prima e insaccare di testa, sempre su situazione di calcio d’angolo, il gol che manda il Bellinzona alla pausa con una sola rete di scarto. E per quanto visto nei primi 45′ di gioco, può già dirsi un successo.

Non cambia il canovaccio nella ripresa, perlomeno inizialmente, e Gomis si procura un rigore che Mejri trasforma con freddezza. Partita chiusa? Macché: il portiere di riserva dello Stade Lausanne è parecchio in difficoltà, la giovane età e l’inesperienza fanno il resto, e così, totalmente fuori posizione su un lancio senza pretese dalle retrovie, concede a Bottani, in proiezione offensiva, un comodo gol di testa. I granata prendono coraggio, iniziano finalmente a giocare, e con una bella azione corale mettono Stojanov tutto solo davanti a Moreira Pinto: il numero 30 non sbaglia, e mette a segno il 4-4. Che partita! Dopo uno straordinario salvataggio sulla linea di Felitti sull’ennesima conclusione di un immarcabile Kok,  i granata trovano il primo – e decisivo – vantaggio dell’incontro: ci pensa Elia, con un tiro da fuori area, a bucare i guantoni di un inguardabile Moreira.
Le due squadre tirano il fiato, e si arriva senza emozioni all’82’, quando l’arbitro decide di sanzionare con la massima punizione un fallo in area su Kok, parso ai più tutto, fuorché un rigore netto. Dal dischetto si presenta lo stesso Kok, che si fa però ipnotizzare da Marcionelli: l’estremo difensore addirittura blocca in due tempi la debole conclusione del numero 11 vodese. Nessun dubbio: a portieri invertiti, il risultato sarebbe stato ben diverso, e questo è da leggere come un grosso merito del numero 1 granata. C’è ancora tempo per un sinistro a lato di poco di Tebib, e per un’altra parata decisiva di Marcionelli in pieno recupero, prima del fischio finale che lascia tutto aperto in vista del match di ritorno, in programma sabato nel canton Vaud. Ci vorrà un Bellinzona diverso per uscire indenni dal Centro Sportivo Samaranch, ma di sicuro, la grinta e l’orgoglio messi in campo stasera, sono un buon punto di partenza.