Ci sono partite che accompagnano lo spettatore per mano, sviluppandosi secondo una trama magari già prevista; altre, invece, nascono all’insegna della più ossessiva delle incertezze. Perchè una cosa è invece certa: senza aver visto giocare questo Balzers 2017/2018 e a leggerne solo la formazione senza aprire la classifica, ci si può sentire scemi a scommettere che dopo sette partite la compagine di Patrik Winkler (che non è di certo Mario Frick) non sia tra le prime cinque. E invece no. Ultimo posto: sei partite perse (0-16 la differenza reti) e tutte senza aver segnato una solo goal. Una partita sola vinta e senza subire reti (4-0).
Cosa attenderà il Mendrisio al Rheinau è poco ipotizzabile anche se i recenti arrivi degli ex Chiasso Kaufmann e Mujic hanno notevolmente rinforzato la squadra. 27enne attaccante col vizio del goal, Mujic ha debuttato senza impressionare, ma resta pur sempre un bomber di razza che al Riva IV ha lasciato ricordi per potenza e presenza ingombrante nei sedici metri avversari.
E’ un po’ questo il destino del Mendrisio, storicamente costretto a confrontarsi con la rabbia di avversarie chissà per quale avverso motivo finite nel bel mezzo di un grosso guaio e, come nel caso dei principini, minacciose di vendetta e di vittoria ad ogni costo.
Se da una parte la stampa del Principato ha scritto che il Mendrisio va rispettato, ma anche che il Balzers non può fallire, dall’altra parte del San Bernardino non si può pensare di dare continuità alle due ottime prestazioni offerte contro Wettswil e Tuggen temendo il Balzers. Ci sono 9 punti a separare il Mendrisio dai gialloblu e questo deve rendere chiara una certa gerarchia che non va assolutamente confusa con la mancanza di rispetto per l’avversario.
Balzers-Mendrisio è quindi partita che finirà per dare in ogni caso un verdetto. Che non sarà fine al risultato, ma che potrà lanciare una squadra o l’altra verso un ben più individuato obiettivo.
