Andrea Trapanese: Why Not ?

scritto da Davide Perego

Uscito con estrema considerazione dal Team Ticino e in odor di poter entrare nella rosa del FC Chiasso, Andrea Trapanese ha vissuto delle stagioni contraddittorie dopo il suo passaggio a Mendrisio e successivamente a Castel San Pietro.

L’attaccante Gennaio 97’ ha debuttato in 1^ Lega il 28 Febbraio 2015 lasciando subito il segno con una rete pesantissima a tempo scaduto che ha permesso al Mendrisio di battere l’Eschen/Mauren.

Nell’anno del ritorno di Roberto Gatti sulla panchina del Comunale, Trapanese ha ottenuto 9 presenze per un totale di 335’. Confermato nella rosa per la stagione 2015/2016, gioca 12 partite tra campionato e coppa per un totale di 205’ venendo ingiustamente “scippato” di una (bella) rete segnata al Dietikon nella prima partita della stagione. Una svista arbitrale – sfuggita all’analisi del referto – finirà per attribuire la rete a Giovanni Italo.

Alla fine della prima fase, Trapanese trova un accordo per scendere di categoria e vestire la maglia del Castello. Non molta la considerazione attuale da parte dello staff nei confronti del neo ventenne che anche sabato scorso ha ottenuto soltanto pochi minuti a risultato acquisito in una partita che avrebbe potuto necessitare del suo contributo.

Il ragazzo – dopo i problemi avuti alla spalla con conseguente operazione nel Novembre dello scorso anno – sembra essere al 100% nelle sedute di allenamento dopo aver lavorato per gradi fino al raggiungimento della condizione ideale. Potrebbe essere proprio lui uno degli elementi sui quali puntare per risalire la china. magari proponendo un gioco un po’ più votato all’offensiva.

3 commenti

Natale
Natale 21 Marzo 2017 - 15:17

Natale.
Purtroppo dobbiamo rassegnarci a vedere fiorire (dalle nostre latitudini) giocatori così, hanno dalla loro il fisico, talento, perchè è innegabile che il ragazzo ha fisico e talento da vendere, che molti giocatori ci metterebbero la firma!, ma non basta più, ad iniziare che è un ragazzo cresciuto nella classica sfera ovattata, è troppo buono, soprattutto calcisticamente, ci manca quel sano agonismo, manca di mordente, non ha fame, non ha cattiveria agonistica, come ai tempi ho visto in Bherami, non scalpita, non fa a gomitate, non predilige la mischia, non si vuole sporcare la maglietta, assomiglia per certi versi a Bottani, sono giocatori troppo buoni, troppo per bene, sono giocatori che se fossero nati in Argentina, o in qualche paese emergente avrebbero fatto faville, perchè il buon dio li ha dotati di certe qualità che altri non posseggono, i grandi campioni hanno affinato le loro qualità giocando Taluni con le lattine in strada, hanno fatto a sportellate, quelle sane tra ragazzi, da noi fin da piccoli se tieni la palla oltre tre o quattro secondi tutti gridano… passala, dai la palla, fin da piccoli viene inculcato il triangolo, l`estro non è più considerato, Guarino, Bottani, Elia, ecc, ecc, con la palla al piede erano dei mostri, ma spesso venivano rimproverati di giocare troppo da soli, frenando in parte la loro crescita, la loro fantasia, le cose che fa Messi con la palla, Bottani, Guarino, Elia, e anche Trapanese, da piccoli lo sapevano fare, poi cosa succede?.
Natale.

Davide Perego
Davide Perego 21 Marzo 2017 - 16:18

Natale: rispondo in qualità di autore dell’articolo su Trapanese.

Non volevo di certo andare a discutere metodi di formazione o caratteristiche di taluni giocatori che lei ha citato.

Magari ne avremo modo di farlo a stagione conclusa.

Sono il primo – essendo anche un mediocre formatore da oltre 15 anni – a capire che per molti ragazzi il verdetto del campo sia molto differente da quello dell’allenamento. Questo credo sia evidente dal calcio amatoriale a quello professionistico. Dai calciatori ai cavalli da corsa.

Il mio intento era quello di dedicare uno spazio ad un ragazzo che ammiro molto pur senza conoscerlo.

Un ’97 che oggi mi sembra messo da parte, uscito dal calcio giovanile godendo di ottime credenziali.

Cordiali saluti

dp

Natale
Natale 21 Marzo 2017 - 16:51

Natale.
Salve Davide, che sei una persona che ama il calcio, e il territorio si percepisce in ogni scritto che fai.
Personalmente conosco (calcisticamente) il ragazzo, e credimi se ti affermo che ha delle qualità che ancora nessuno ha saputo tirargli fuori, lo sai il perchè?, come spesso accade ultimamente da noi in Ticino, e prendo da esempio due club e tralascio altri che poi è il Bellinzona, il Lugano e il Chiasso in questi anni e sono parecchi, non hanno mai avuto una tranquillità societaria, e di riflesso chi ne ha sempre fatto le spese è stato il settore giovanile, e più precisamente quelli un po grandicelli che ambivano alla prima squadra, a Lugano Un certo Mario Gravanovic ha dovuto scappare in malo modo interrompendo la sua formazione che non era ancora completata da quando sono arrivati il gatto e la volpe Teti e Pastorello, poi sappiamo tutti come è andata a finire, li con la loro venuta si è rotto e in parte distrutto a poco a poco tutto quello che in molti anni i vari Morinini e Ortelli e altri formatori hanno costruito con i giovani talenti, se si lasciava completare il naturale percorso a Gravanovic diventava molto più forte di quello che è, e anche a Chiasso è avvenuta la stessa cosa, i giovani hanno bisogno di stabilità e avere nella prima squadra uno sbocco, altrimenti ê finita, invece adesso i giovani non vedono futuro, perchè le nuove dirigenze pescano altrove.
Natale

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