BCL: continuano le risate del Wil; all’Aarau i tre punti

scritto da Davide Perego

Ridere fa bene. Lo dicono i medici. A Wil – il consiglio – l’hanno preso alla lettera, ma qualcuno ha giurato che certi giocatori non vestiranno mai la maglia di un loro club. Il gioco a volte è anche bello, ma quando i risultati dicono la verità c’è poco da ridere. Ci si chieda allora come mai, l’unica partita vinta dal Wil nel 2017 sia stata quella contro una squadra che si è auto retrocessa. Come hanno scritto Presidenti ed opinionisti di società d’oltre Gottardo, ci si chieda come mai il Wil abbia potuto ottenere la licenza in prima istanza.

Ci sono diversi modi per essere appassionati di calcio: quello che fa passare la voglia di esserlo a 360 gradi è proprio l’aspetto burocratico. Ci spiace sul serio che il Le Mont si faccia da parte. Ci spiace perchè nella propria dimensione, questo piccolo club ha ottenuto due scopi al prezzo di uno: il primo, quello di dimostrare l’indifferenza di una regione per una squadra di Challenge League; il secondo, quello di far capire che le regole non sono identiche per tutti.

Oltre a scrivere una pagina nera nella storia di un club cresciuto a dismisura negli anni ’90, questi giocatori hanno disonorato una maglia che per molti tifosi è sacra. Sono loro ad avere in prima istanza il diritto di essere furibondi. Nomi e cognomi del Wil 2017 sono scritti e lo resteranno per sempre negli almanacchi del calcio: con i loro sorrisi e con le loro lacrime.

Infine: al Brügglifeld è finita 4-0 per l’Aarau: reti di Ciarrocchi, Josipovic, Hemmi e Tréand. La miseria di 2737 spettatori sugli spalti di uno stadio leggendario. Tim Hemmi (novembre ’96): primo goal in Challenge League. Che sia lui questa sera a ridere e festeggiare con i suoi compagni di scuola.

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