CCJLB: tra passato e presente, lo strano destino di Simone Bordogna

scritto da Redazione

LUGANO – Ci sono delle situazioni che non si possono immaginare. Anche se – specie nel calcio – lo sport è generoso di storie strane, alcune finiscono per essere a loro modo particolari. Ad esempio quella di Simone Bordogna che domani pomeriggio avrà modo di giocare contro il suo passato. Fa uno strano effetto prima di tutto la fotografia: Simone con la felpa del FC Lugano sembra un viaggio in un futuro che suona come una beffa. Invece è tutto vero. Compreso il fatto che domani pomeriggio Bordogna giocherà contro il club della vita e contro una buona parte di ragazzi da lui stesso cresciuti.

“Sono cresciuto a pane e calcio, giocando per le strade di Mendrisio, all’oratorio o dove c’era un prato verde dove poter giocare con il pallone. I ricordi più belli nel calcio li ho con la maglia a scacchi bianconera: il Mendrisio per 25 anni ha rappresentato buona parte della mia vita”.

Un legame indissolubile ?

” Sarò sempre legato a questa società, ma negli ultimi anni credo abbia perso un po’ l’anima. Il cuore del Mendrisio oggi si rispecchia nei giocatori, in Ardemagni, in Omar Croci e soprattutto nei tifosi, una volta andare all’Adorna o al Comunale ti faceva sentire parte di una grande famiglia, oggi le cose purtroppo sono cambiate. Sono felice per la nomina in Federazione di Engel, è una persona che ammiro e stimo molto. Un Uomo di calcio!”.

Il tuo è un ritorno al passato dopo l’esperienza negli attivi.

” Dopo la mia esperienza a Rancate ho capito chi probabilmente per il calcio degli adulti non ero ancora pronto. Abbiamo proposto un buon calcio, ma non sono stato altrettanto bravo nella gestione del gruppo. Il Presidente Vanini è stato coraggioso a darmi in mano la squadra e per questo gliene sarò sempre grato.

Da due anni ho la fortuna di lavorare in una delle società più importanti in Svizzera. Da piccolo andavo a Cornaredo per seguire il Lugano di Englund, Carrasco e poi quello degli argentini Rossi e Gimenez. Il Lugano di oggi rispecchia un po’ il Mendrisio di quando ero piccolo: una società dove c’è tanta voglia di fare bene e dove si vive come in una grande famiglia. Non è una frase fatta, passo la maggior parte delle mie giornate a Cornaredo ed è il fatto di non accorgermi delle ore che passano che mi fa capire di essere in un posto speciale, di vivere in una grande famiglia!”.

Cosa ti ha portato a Lugano ?

” La possibilità di allenare nel settore giovanile a Lugano è nata un po’ per caso. La cosa che mi ha maggiormente colpito di questo gruppo che ho in gestione è la passione e l’umiltà che hanno questi ragazzi. Si vede che amano il calcio! Spero che qualcuno di loro possa arrivare il più lontano possibile, se lo meritano per i sacrifici che fanno”.

E domani ?

” Domani sarà sicuramente una partita con emozioni contrastanti. Non mi è mai capitato di giocare contro il Mendrisio, per lo più contro ragazzi con il quale ho condiviso momenti indimenticabili come Atay, Perego, Naboni…. Sarà bello, ma anche difficile. L’importante è che sia una bella partita e che chi verrà a vederla si diverta guardando un bel calcio”.

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