Cetrangolo: “Da qui son partito e da qui voglio rinascere”

scritto da Riccardo Vassalli

Cetrangolo torna Lugano dove anni fa partì alla volta di Berna con il cassetto pieno di sogni.

15 anni compiuti da poco, la valigia pronta, il cuore che pulsa all’impazzata e la mente piena di sogni. Lugano-Berna solo andata. circa 300 km per cullare desideri, ambizioni e un futuro che sembra strizzarti l’occhio. Gioele Cetrangolo ha vissuto tutto questo in prima persona, sulla propria pelle. La carica emotiva che supera la nostalgia di casa. Matteo Tosetti come mentore, lo Young Boys la nuova casa. Cetrangolo, ora, è ripartito da dove tutto ebbe inizio: da Lugano a Lugano con lo stesso sogno nel cassetto.

Gioele, parlaci della tua esperienza nella capitale con la maglia dello Young Boys…

L’esperienza allo YB è stata importantissima, non è stato facile andare via di casa ad appena quindici anni compiuti, ma più passa il tempo e più mi rendo conto quanto mi sia servito tutto questo. In più devo sicuramente ringraziare Matteo Tosetti, anche lui in quel periodo al YB, che mi ha aiutato molto sia calcisticamente sia sotto il punto di vista umano.”

 

Come hai affrontato il tuo ritorno in Ticino? Con il Locarno prima, con l’Ascona poi.

Il ritorno in Ticino sinceramente non l’ho visto come un passo indietro, visto che all’epoca gli obiettivi del Locarno, appena retrocesso dalla Challenge League, erano molto ambiziosi. Per un giovane che esce dal settore giovanile poter scendere in campo subito costantemente era sicuramente un’occasione eccezionale. Purtroppo nella vita non sempre le cose vanno come si vorrebbero, ma sono comunque soddisfatto perché anche le circostanze negative mi hanno spinto a crescere con rapidità.”

Locarno e Ascona, cosa non è andato come avresti voluto?

“Purtroppo la retrocessione con il Locarno ha influenzato molto nella decisione del mio futuro. Ascona è stata una scelta ponderata: ho dovuto prendere in considerazione il lato professionale. Il “mio trampolino di rilancio” ha dovuto prendere una piega diversa quando impegni lavorativi non mi permettevano sempre di allenarmi con regolarità. Ringrazio comunque l’Ascona per questi sei mesi passati assieme.” 

Ora l’esperienza con il Lugano U21: cosa ti aspetti dal tuo ritorno ‘a casa’?

Ho deciso di tornare a Lugano, in quanto è da qui che sono partito qualche anno fa. La società, il mister e i compagni mi hanno fatto sentire subito a casa. Chissà che poi magari non possa ricapitare quello che era successo qualche anno fa, dove proprio a Lugano tutto ebbe inizio..”

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