Chiasso: nessuna resa, il tempo ripagherà le delusioni

scritto da Davide Perego

Fine settimana libero per il Chiasso che in questi giorni sta lavorando intensamente al “Riva IV” per riprendersi dal brutto colpo psicologico della sconfitta con il Servette. Dopo aver raggiunto sul finire dell’incontro i ginevrini nella partita di andata alla Praille (84′ Franzese), i rossoblù hanno subito una vendetta molto più spietata lunedì sera quando la squadra di Kodro non avrebbe soggettivamente nemmeno meritato un pareggio. Il  rapporto del Chiasso con quella che una volta veniva chiamata “zona Cesarini” è stato bilanciato anche dalla beffa di Wohlen (rete subita al 94′), rimediata poi dal pareggio ottenuto a Winterthur (91′ Ceesay). Da riflessione il pensiero del buon Abascal che al termine della partita con il Servette ha detto in sostanza che “Se non serve giocare come abbiamo fatto lunedì per vincere una partita, dobbiamo allora pensare a qualcosa di diverso”. In effetti, per chi non è abituato che a “sentir” parlare del Chiasso, ma soltanto a “leggere” del Chiasso, tutto questo può sembrare identico alla solita vecchia storiella. In fondo, anche il Chiasso di Scienza giocava un buon calcio, paragonato a quello dei suoi predecessori. Oggi però stiamo davvero parlando di un gran bel Chiasso ed è lecito che la delusione sia apparente e non mascherata. Sarebbe un peccato dover pensare ad una “soluzione diversa”, così come ha dichiarato l’allenatore spagnolo, ma è chiaro che poi contano più i punti che non i complimenti. Di una cosa si può scrivere senza ombra di dubbio: tra le quattro migliori squadre della Challenge League c’è sicuramente quella di Abascal. Forse una magra soddisfazione. Ma poi nemmeno tanto magra.