Evidentemente le riflessioni fatte dopo l’uscita dalla Coppa ad opera dell’Aarau non sono servite granché. Dopo essere stati lodati (giustamente) per le prestazioni fornite contro Young Boys e Basilea, i bianconeri, alla seconda sconfitta filata, devono rendersi protagonisti di un bagno di umiltà se vogliono continuare il percorso intrapreso a giugno. Per ciò che concerne le individualità, oggi l’unico a meritarsi la piena sufficienza è Mirko Salvi, autore di parecchi interventi decisivi che hanno evitato un passivo ben più peggiore
FC SION – Anton Mitryushkin 4; Nicolas Lüchinger 4, Elsad Zverotic 4, Reto Ziegler 4,5, Pa Modou 4; Veroljub Salatic 4,5, Vincent Sierro 4 (59′ Joaquim Adão 4); Cariltos 5; Chadrac Akolo 5 (72′ Ebenezer Assifuah 4), Theofanis Gekas 5 (63′ Moussa Konaté 4), Grégory Karlen 4,5. Allenatore: Peter Zeidler 5.
FC LUGANO
Mirko Salvi 4 – cinque palloni sono sì finiti alle sue spalle, ma su nessuna delle marcature vallesane gli si possono appropriare delle colpe specifiche. Anzi, se non fosse stato per lui il passivo sarebbe risultato essere molto più pesante.
Dragan Mihajlovic s.v. – esce dopo una ventina di minuti a causa di un infortunio muscolare. In questo lasso di tempo i biancorossi spingono a più non posso e lui non riesce ad arginare le loro offensive.
(21′ Marco Padalino 3 – come nella sconfitta di mercoledì ad Aarau è autore di parecchi errori ingenui che un uomo della sua esperienza non dovrebbe commettere)
Steve Rouiller 3 – contro i suoi compaesani non brilla. È all’origine del secondo e del quarto punto del Sion. Una serata totalmente da dimenticare.
Orlando Urbano 3,5 – alla prima da titolare della stagione fatica parecchio a entrare nel ritmo partita. Quando lo fa non va incontro a brutte figure particolari. Gli manca però la competizione.
Ezgjan Alioski 3,5 – il folletto macedone viene riportato in difesa e gli effetti per la manovra bianconera ne risentono. In questo ruolo è sprecato e, non si sa per volontà di chi, quando si propone in avanti fa male, come in occasione del punto della bandiera.
Bálint Vécsei 3 – le sue qualità di giocatore tranquillo e utile alla causa quest’oggi non emergono per nulla. Un incidente di percorso può essere però tollerato.
Davide Mariani 3 – oramai è sinonimo di incostanza. Alterna ottime partite (vedi Basilea) ad altre (Aarau e Sion) dove vaga per la linea orizzontale di centrocampo senza meta.
Domen Crnigoj 3 – se doveva sfruttare quest’occasione per dimostrare di poter essere un titolare, ebbene, ha “toppato” clamorosamente. È pesante in ogni zolla del campo.
(46′ Antoine Rey 3,5 – questa è l’ottava che il mastino vodese viene utilizzato in stagione. E tutte da subentrato. Come per Urbano, anche a lui manca il ritmo partita. Ha però una voglia matta e si vede)
Rodrigo Aguirre 3 – il cartellino giallo dopo venti minuti (che gli farà saltare la prossima partita casalinga con il San Gallo) lo frena un po’. Nel secondo tempo rischia un secondo avvertimento con un intervento di mano: viene graziato da Hänni.
Lorenzo Rosseti 3,5 – ha il merito di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto in occasione della rete bianconera. È troppo spaesato, però. Gli arrivano pochi palloni giocabili e da quelli che riceve si trova con le spalle alla porta.
Assan Ceesay 3 – viene ammonito per un fallo tanto irruento quanto inutile dopo appena otto minuti. È ancora acerbo per questo tipo di incontri. Ma è ancora giovanissimo e maturerà.
(57′ Ofir Mizrachi 3 – ennesima prestazione nettamente insufficiente. L’israeliano si isola tra le maglie biancorosse facendosi vedere pochissimo dai compagni. Così non è per niente utile alla causa)
Allenatore: Andrea Manzo 3 – dice che può utilizzare la rosa a sua disposizione a piacimento, nel senso che le “riserve” sono paragonate ai “titolari”. Dopo lo sciagurato esperimento in Coppa, la squadra non segue le sue indicazioni di rinascita. Tutt’altro. Si fa, se si vuole metterla così, molto male da sola. Urge una riflessione approfondita.
