FC Ceresio: l’intervista a Stefano Tagliati

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Foto messa a disposizione dalla società

Il FC Ceresio è la rivelazione di questa stagione del gruppo 1 di Quinta Lega: la squadra di Barbengo, dopo aver recentemente superato le due dirette concorrenti (AP Campionese e FC Rapid Lugano 2), è prima in solitaria e dispone di un margine di 8 punti sulle summenzionate inseguitrici. I biancorossi disputeranno inoltre la finale della Coppa di V Lega; ma tra loro e l’ambito titolo c’è ancora l’ostica AS Verzaschesi.
Per discutere di questo “magic moment” in una stagione da incorniciare abbiamo preso contatto con Stefano Tagliati, capitano degli uomini di Mastromarino.

Stefano, vi aspettavate di incamerare questi risultati e di raggiungere questi traguardi?
Devo essere sincero: guardando la nostra rosa, si capisce sùbito che non siamo una squadra di questa categoria. Bisogna riconoscere i meriti di Milo Delorenzi, che è riuscito nell’impresa di convincere a far parte di questa società dei giocatori di assoluto livello.
Ma bisogna anche ammettere che non è mai facile vincere, soprattutto quando hai l’etichetta del favorito.
Noi in questo siamo stati bravi fino ad ora: siamo stati tranquilli, abbiamo giocato il nostro calcio ed affrontato una partita alla volta senza star lì a fare calcoli in funzione delle altre contendenti!
A questo punto però non possiamo più nasconderci: puntiamo a vincere tutto!

Hai parlato di giocatori di assoluto livello. Tra di essi puoi essere annoverato anche tu. Cosa ti ha spinto ad accettare la sfida-Ceresio?
Principalmente avevo bisogno di ritrovare la felicità di giocare. Sembra banale, ma non è così. Dopo aver vissuto anni di calcio d’élite a Lugano (fino alla u21 di Cao Ortelli e alla prima squadra bianconera), con l’inizio di una carriera professionale avevo bisogno di spensieratezza.
All’inizio ero parecchio titubante e c’è voluto un po’ di tempo perché mi ambientassi, ma con il tempo ho scoperto un nuovo lato di questo sport fatto sì di competizione, ma di una competizione non più portata all’estremo alla quale ero abituato.

Foto messa a disposizione dalla società

Nelle partite del girone di ritorno sinora disputate non avete lasciato nemmeno un punto alle vostre avversarie ed avete centrato 4 vittorie filate in Coppa di V Lega. Come spieghi questi risultati?
All’andata abbiamo avuto qualche problema, come ti ho detto prima: diversi giocatori hanno avuto bisogno di un periodo per ambientarsi tanto nel gruppo quanto nella categoria.
La società ha imparato dagli errori del passato e sono arrivati dei giocatori di qualità. Inoltre Tiziano Tagliati (mio padre), già giocatore in Lega nazionale, è stato affiancato a mister Mastromarino: il suo ingresso nell’area tecnica (un lusso a questi livelli), con i suoi consigli in allenamento e la sua presenza in panchina, ci ha fatto fare il salto di qualità!

Che rapporto hai con il mister e la società?
Mister Mastromarino lo conosco da diversi anni, nonostante non abbia mai lavorato con lui in precedenza.
Come detto anche per quanto riguarda il feeling con il mister abbiamo avuto bisogno di un po’ di tempo: necessario a noi per conoscere il suo metodo di lavoro e a lui per conoscere noi.
Con la società ci sono stati momenti delicati, come è normale che sia quando si inizia qualcosa di nuovo: abbiamo parlato, ognuno ha esposto le proprie idee e siamo ripartiti, sempre mettendo il gruppo al primo posto. Il Presidente Baldovin è un uomo sincero e leale e non c’è nessuno che tenga a questa società più di quanto non faccia lui. Ha avuto le forze e la tenacia di ricostruire qualcosa di importante [nella passata stagione il FC Ceresio non aveva iscritto nessuna squadra di Attivi, ndr.]. Queste vittorie il gruppo le dedica in prima persona a lui, per gli sforzi che ha fatto!
Non abbiamo mai smesso di credere che potevamo avere un ruolo da protagonisti in questa stagione, e nonostante le difficoltà siamo sempre andati avanti. Che dire? I risultati a questo punto ci danno ragione!

Prima di concludere, hai un messaggio da recapitare ai tuoi compagni?
Sì: vorrei dedicare un ultimo pensiero ai miei compagni. In questi mesi ho conosciuto degli uomini che, prima di essere calciatori, hanno dei valori. Devo ringraziarli in quanto non era facile credere in questo progetto, a maggior ragione dopo le prime difficoltà riscontrate. Il fatto che oggi siamo qui a giocarci campionato e Coppa significa che siamo un grande gruppo.
Non fermiamoci adesso: possiamo davvero fare qualcosa di straordinario!

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