FC Lugano: il giorno dopo. Pensieri di un tifoso.

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3 giugno 2017, 01h05. Allegro per diversi motivi, mi siedo sugli spalti ormai deserti, scatto una foto alla Tribuna Monte Brè e lascio che sia la mia mente a viaggiare, accompagnata dalla musica in sottofondo, che giunge chiara alle mie orecchie. Lascio che siano gli altri a ballare nel capannone: la serata è stata di quelle spossanti e inizio a sentire il peso dei miei 20 anni abbondanti.

Lo ammetto: mi sono avvicinato tardi al FC Lugano; a complicare l’innamoramento non la rivalità tra due famiglie, no, non sono un Romeo. La trafila svolta nei cugini del FC Rapid Lugano e la costante presenza nei vari campetti per giocare nei preziosi fine-settimana mi hanno portato ad ammirare raramente le gesta dei “grandi” all’opera sul Principale di Cornaredo.

Per fortuna la passione è comunque riuscita a insinuarsi e a mettere profonde radici in me. Questa sera (o ieri sera?) Lugano e il Lugano mi hanno portato ancora una volta al vetusto “Tempio”. Gli esami universitari sono alle porte, ma il richiamo bianconero l’ha avuta vinta, ancora.

Durante l’incontro mi sembra di versare in una sorta di apnea. Il gol avversario ha sul mio stomaco lo stesso effetto delle notti prima delle verifiche. Il cronometro di Cornaredo, inizialmente fuori uso, continua invece a correre e non si vuole fermare. Ah, come vorrei avere più tempo, esattamente come mi succede tra i banchi di scuola in occasione delle prove scritte.

Pazienza, 0 a 1. Non si può rimproverare nulla ai ragazzi: hanno studiato con una diligenza veramente ammirevole e non si sono ridotti a lavorare nell’ultimo cruciale periodo. La notizia del (rocambolesco) vantaggio vallesano è un colpo basso: non se lo sono meritato.

Lascio la tribuna e mi avvicino agli spalti, desideroso comunque di entrare sul terreno di gioco per rendere omaggio a coloro che hanno allietato i miei mesi e hanno lasciato che i manuali prendessero un velo di polvere sugli scaffali della libreria. Nel frattempo la partita dei nemici di una vita continua e sembra sia incanalata sui binari ideali per i biancorossi. Non mento: avevo perso la speranza. Ma ecco che riesco a intravedere dallo schermo presente nello sky-box una rete e il boato della gente mi rinsavisce. Andersen! Andersen ha firmato il pareggio del GC. La fortuna si era sempre premurata di albergare lontano dalla mia persona, ma non questa volta! Mi rendo conto solo adesso di tutti gli “io” presenti in questo mio scritto dal sapore di luppolo. Poco importa, i risultati e i successi del Lugano si riflettono su di me e sulla mia psiche.

Per primi a correre sul manto erboso, ferocemente e in preda ad un’emozione genuina, sono i ragazzi della Curva Nord, encomiabili come al solito. Ecco che finalmente si apre anche l’uscita degli spalti: posso prendere parte a quella comunità di intenti assieme a tante altre anime bianconere. I cori si sprecano, il moto è frenetico e le gambe non sono più allenate come una volta e sono appesantite dall’inatteso ma benvoluto stato emotivo.

Sono anche riuscito a strappare una foto con alcuni dei (disponibilissimi) eroi e ad ottenere un autografo di Alioski. In condizioni normali non avrei mai osato chiedere: per natura sono una persona piuttosto introversa. Ma le condizioni di ieri (oggi?) sono eccezionali e mi trasformo anche io, camaleonte.

La festa continua al capannone sul piazzale, ci dicono. Dopo qualche attimo di attesa (mai attesa fu meno pesante) ecco che arrivano i beniamini, che raccolgono il giusto tributo e animano la festa. Inutile provare a spendere ulteriori parole: se non sono già disponibili adesso, foto e video lo saranno presto e mostreranno la gioia irrefrenabile.

E rieccomi qui, su quel gradino. A dire il vero, poco dopo aver scattato la foto mi dicono che non posso più sostare lì. Peccato: sarebbe stato il luogo più idoneo per sviluppare e consegnarvi questi miei pensieri. Ci ho provato altrove, e spero di essere riuscito a intrattenervi.

Anzi, non mi interessa affatto: la redazione di queste righe è stata fonte di piacere per me e sono riuscito a mettere almeno parzialmente per iscritto quello che non si può spiegare: la gioia e la fierezza di essere Luganese. È già la 01h47: una buona notte a chi mi legge subito ed un buon giorno a chi spenderà qualche minuto domani mattina. Posso finalmente incamminarmi verso casa.

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