FCM: sfatato il tabù dello Sportpark

scritto da Davide Perego

001” Nello splendido centro sportivo di Eschen, il Mendrisio fa saltare il banco e in barba alle statistiche nei confronti diretti esterni contro l’USV conquista la prima vittoria stagionale.  Bissato il successo ottenuto nella prima partita dello scorso anno contro il Dietikon”.

ESCHEN – Ci sono diverse situazioni – nel contesto di una partita – che portano una squadra ad assumere sembianze differenti. A volte per volontà, spesso per necessità, più di frequente per costrizione. Mi si perdoni di scrivere che c’è molto “cholismo” nella prestazione tattica del Mendrisio che a distanza di anni luce – forse non se lo ricordano nemmeno gli irriducibili che hanno seguito la squadra allo Sportpark – è andato a vincere sul campo dell’Eschen Mauren adeguandosi al tipo di partita voluta dal tecnico dei padroni di casa Oliver Ofentausek dopo il vantaggio lampo di Martin Vinatzer che di testa ha battezzato Antic su centro mancino dell’ottimo Mazzetti.

Era solo l’ottavo minuto quando il piano di Roberto Gatti ha preso la strada giusta e quello di Ofentausek ha imboccato il sentiero sbagliato. “Il Mister l’ha studiata così come è andata, chiedendoci di aggredirli subito e pretendendo dai primi dieci minuti che la partita la facessimo noi senza dare respiro all’Eschen”. Lo dirà Andrea Cataldo dopo la partita ed in effetti, complice l’atteggiamento tattico dei principini, per il Mendrisio la partita ha assunto le sembianze della scelta di un abito matrimoniale. Dall’iniziale 4-3-3, Gatti ha costantemente rivoluzionato l’assetto della propria squadra non disdegnando il buon 4-4-2 per poi tornare al modulo iniziale senza vergognarsi in certi frangenti di ritrovarsi undici giocatori dietro la linea della palla.

Il raddoppio

Nell’economia semplice e pura del risultato, uno degli episodi chiave è stato il raddoppio firmato dall’utile nuovo attaccante Michel Sarr, già entrato nelle simpatie della Fattanza, rumorosa e utile nel sostenre la squadra per tutto l’arco dell’incontro. Il numero 11 sul quale ha investito quest’anno il DS Croci, ha finalizzato una transizione di rara atrocità proprio nel momento migliore dell’Eschen che pur senza strappare i capelli a capitan Cataldo si era insediato con stabilità sul confine dei sedici metri calciando tre punizioni e due corner a cavallo tra la mezzora e l’istante dello 0-2 che ha tagliato solo in parte le gambe ai padroni di casa.

Lo zampino di Martin Vinatzer nel secondo goal momò riassume la trama di un primo tempo nel quale la difesa dell’Eschen ha letto malissimo le quattro occasioni nelle quali il Mendrisio ha calciato in porta. Il primo tempo si concluderà con un parziale di 2-0 per il Mendrisio con una situazione di tiri in porta (1-4) e calci d’angolo (1-3) a chiudere il discorso statistico a favore della squadra di Gatti.

003Martin Vinatzer

Giocatore che non ha certo bisogno oggi di essere schedato, l’attaccante gardenese va pubblicizzato con merito nel momento in cui in Ticino si è persa l’umiltà di guardarsi in giro senza varcare confini esageratamente lunghi e dispendiosi. Il tutto per dire che il Mendrisio dispone oggi di almeno un giocatore valutabile da Challenge League e da questo fattore dovrà trarre il massimo vantaggio possibile.

Che Michel Sarr potrà essere il complemento ideale per il tridente di Gatti lo si può ipotizzare, ma che Vinatzer sia un giocatore determinante è una certezza. Il goal – pregevole – e l’assist hanno solo coronato una prestazione maiuscola e di grande sacrificio nella quale non sfuggiti i due palloni recuperati nei lunghi ed inspiegabili minuti di recupero quando l’Eschen ha cercato di produrre il massimo sforzo per cercare di approfittare del mezzo regalo che lo ha rimesso in partita.

I singoli

In un sistema di gioco costantemente rivoluzionato come quello di Gatti, viene lasciata una grande responsabilità ai singoli. E’ proprio questo dover essere squadra o singolo con rapida mutazione che allo Sportpark ha fatto grande differenza nell’economia dei tre punti. Le grandi responsabilità si sono tradotte in gesti tecnici apprezzabili ma anche origini di palloni troppo velocemente sprecati in situazioni nelle quali sarebbe stata necessaria la gestione.

Il 3-0 non è arrivato soprattutto per responsabilità dei singoli che tanto bravi nella lettura dei movimenti senza palla degli avversari, tanto solo parzialmente bravi nella gestione efficace dei palloni recuperati. In tema di “prestazione” è sembrata eccelsa quella di Kabamba che pur con qualche difficoltà ha messo la museruola ad un giocatore eccellente quale Baertsch che pur senza strafare ha costantemente tenuto sotto pressione la coppia centrale del Mendrisio che ha visto Pusterla completare con grande responsabilità una prestazione collettiva del reparto da 7+. Bene ha fatto il nuovo acquisto Azzolin per quanto uno di quelli dai quali sarebbe giusto pretendere in fase di recupero una gestione meno affannosa e più efficace della palla.

Il centrocampo post cambio forzato

La ripresa è iniziata con la doccia fredda dell’infortunio che ha tolto dalla partita Daniel Garetto. Roberto Gatti ha dovuto subito cambiare assetto alla propria squadra andando ad infierire sulla zona nevralgica con l’arretramento di De Biasi e l’inserimento di Salerni nel trio di centrocampo.

” E’ chiaro che De Biasi ha fatto il terzino bene – commenta il Mister del Mendrisio – però a metà campo abbiamo perso un giocatore che recuperava palloni, era ordinato, distribuiva occasioni agli attaccanti. E’ chiaro che se togli dalla zona nevralgica un giocatore che sta facendo molto bene e lo metti a fare il terzino, anche se fa bene quello che gli chiedi, a metà campo non ce l’hai più. Loro sono una squadra brava ad andare a buttarsi sulle seconde palle e trovandoci a centrocampo in situazione di due contro tre ho dovuto chiedere a Martin di abbassarsi per togliere la linea di passaggio al biondino però non è stato facile anche perchè con il passare del tempo è aumentata la stanchezza. Ecco perchè in quel frangente ho cercato di cambiare il modulo tentando di andare a prenderli un po’ più alti, ma la confusione è stata inevitabile. Questo porta al calcio casino e nel casino può succedere di tutto così come in effetti è accaduto”. 

GattiIl finale

Il calcio di rigore concesso all’Eschen quando mancavano cinque minuti al termine della partita ha condizionato l’ultima fase di gioco ed il lungo recupero. Soggettiva l’impressione relativa alla presunta trattenuta di Azzolin nei confronti di Baertsch che ancora una volta era riuscito a liberarsi della marcatura pur essendo lontano dalla condizione dell’andare a concludere.

L’attaccante dell’Eschen è stato bravissimo nel movimento senza palla ma l’assenza di una spalla come Colocci lo ha reso infine astratto in fase di rifinitura. Fare reparto singolarmente contro una difesa impeccabile come quella del Mendrisio diventa difficile anche per uno degli attaccanti più forti del campionato. Pur non avendo mai dato l’impressione di raggiungere il pareggio, l’Eschen ha stazionato anche nel recupero nella metà campo del Mendrisio conquistando proprio nel finale il terzo corner della propria partita (saranno infine 7 quelli calciati dai momò) e quindi mettendo pressione ad una squadra ritrovatasi improvvisamente con il vantaggio di una sola rete.

Tabù e prospettive

Sfatato il tabù Sportpark – quella di casa è sembrata una squadra molto simile a quella dello scorso anno se non indebolita – il Mendrisio potrà ora preparare l’arrivo di Hakan Yakin e del San Gallo con la possibilità di guardare anche ai recuperi di Arnaboldi e Croci-Torti. L’infortunio occorso a Garetto non dovrebbe rivelarsi grave, ma nel caso non mancherebbero le opzioni.La prossima trasferta sarà quella del Comunale di Bellinzona per un primo derby cantonale di grande richiamo.

La prestazione di ieri è stata globalmente sopra le righe con una difesa al limite della perfezione, un centrocampo di grande quantità con il debutto eccellente di Matteus Senkal e la prova ancora sopra le righe di Giona Mazzetti. Davanti, Mascazzini, Sarr e Vinatzer hanno fatto da terminali sfruttando come meglio non avrebbero potuto quasi tutte le opportunità salvo sprecare qualcosa di troppo nelle ultime transizioni concesse da un Eschen prevedibilmente allungato. Tra queste, ha rischiato di essere pagata a caro prezzo quella capitata al giovane debuttante Alaimo quando mancava ancora un minuto di recupero.

Da segnalare infine, con altrettanta soggettività, che l’ottimo direttore di gara Sig. Borra – convinto dall’assistente a fischiare il rigore all’Eschen – non è stato altrettanto ben coadiuvato sul 2-0 quando non se l’è sentita di fischiare un rigore per un netto fallo ai danni di Sarr: ” Per quanto possa valere l’opinione del giocatore che ha subito il fallo – chiarisce l’attaccante – mi è sembrato di aver subito un fallo evidente. Comunque sia l’importante è aver conquistato i tre punti in modo da non aver nulla su cui recriminare. Sono molto contento per la prestazione della squadra e da attaccante per essere riuscito a segnare un goal importante nella mia prima partita con il Mendrisio”.

LIVETICKER E TABELLINO

1 commento

Natale
Natale 8 Agosto 2016 - 17:11

Natale.
Bravi dirigenza, allenatore, preparatore fisico, accompagnatore, tutti hanno meriti, e soprattutto i ragazzi, anni addietro si usciva da questo campo con un passivo di tre o quattro reti incassate, mattone dopo mattone, si costruisce un gruppo anno dopo anno si cresce, si raggiunge un equilibrio invidiabile, con pochissime mosse mirate si innestano elementi che subito si trovano a proprio agio per esprimersi al meglio, vedi Senkal Sarr, e mi sfugge il nome del nuovo difensore, a questo bisogna dire bravi ai giocatori che permettono di far sentire subito a proprio agio chiunque venga a giocare a Mendrisio, anche ai nuovi giovani del vivaio casalingo.

Non bisogna montarsi la testa, ma sono sicuro che la squadra questo lo sa, ma è anche giusto gioire per un risultato per nulla facile, per nulla scontato.
Bisogna andare avanti a lavorare umilmente così, tutti uniti, e sono convinto che questo gruppo si prenderà delle belle soddisfazioni, senza dimenticarsi il motto! “meglio la carne che l`osso e dateci dentro a più non posso”, occhio che poi al sabato ci sono le partite.
Natale.

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