FCM: Simone Bordogna saluta i suoi ragazzi

scritto da Davide Perego

Quella di domani sera (Cornaredo ore 20.45) non sarà una partita come tutte le altre. Per un formatore, la possibilità di essere “normale” pur cercando di insegnare ciò che si ritiene più corretto, passa attraverso i risultati ottenuti con i propri bambini, poi ragazzini ed infine adolescenti. Nessuna smania da primo della classe, soltanto un pugno di stagioni, un’infinità di partite, un entusiasmo ed una disponibilità rimasti inalterati fin dagli esordi. Un caso più unico che raro, quello di Simone Bordogna (Foto CHalcio) che domani sera saluterà quelli che probabilmente non saranno più i suoi ragazzi quando saranno usciti dallo spogliatoio. La visione genuina ed oltremodo onesta dell’essere formatore passa forzatamente anche da passaggi “dolorosi” come quello di una separazione. Un allenatore “speciale” andato progressivamente svelando la propria passione per le radici locali. Segno di una maturità cresciuta sui campi del Cantone senza voler imitare o interpretare per forza il pensiero di altri. Ringraziamo Simone che ha scelto il nostro blog per comunicare con i propri ragazzi.

“A tutti i miei giocatori, e a quelli che ho avuto l’opportunità di avere con me in questo percorso, dire “ciao” non sarà facile: voi ed il FC Mendrisio siete stati una parte enorme ed importante della mia vita negli ultimi dieci anni e so bene quanto sia grande ciò che sto per perdere. La mia ultima partita in casa all’Adorna è stata molto emozionante. Domani a Cornaredo sarà l’ultima e lo sarà sicuramente ancora di più che all’Adorna. Quello che avete sempre dato in campo e fuori per me nell’ultimo periodo è stato commovente ed è qualcosa che porterò con me per il resto della vita.


Ho amato ogni singolo minuto che mi ha permesso di allenare i migliori ragazzi che potessi mai allenare. Con voi ho condiviso gioie e dolori, in campo e fuori. Abbiamo vinto due campionati e vincere due campionati con il FC Mendrisio vale quanto vincerne dieci con il Lugano, il Chiasso o il Bellinzona. Grazie a voi e al vostro bene ho superato momenti difficili anche fuori dal campo, sono cresciuto, maturato e sono diventato uomo. Non avrei mai pensato, quando ho cominciato dieci anni fa, di guardarmi indietro e vedere dieci anni nei quali ho avuto la possibilità di allenare dei ragazzi fantastici. È stato un percorso straordinario, attraverso il quale mi avete sempre dato un supporto fantastico che non dimenticherò mai!

È stato un onore essere l’allenatore di questo gruppo per così tanto tempo: ho sempre dato il mio meglio cercando di essere un esempio. Sono stato molto fortunato ad allenare un centinaio di ragazzi tra i quali voi, di condividere momenti e pensieri con tanti altri allenatori, e mi avete permesso di crescere e migliorarmi. Mendrisio è la mia casa e amo questa società. Ma credo che sia arrivato il momento giusto per affrontare una nuova ed entusiasmante avventura. Spero di arrivare tra qualche anno ad allenare la prima squadra della mia città e di ritrovarvi come giocatori! Spero che il futuro ci riservi tante soddisfazioni… anche se non saranno mai belle come quelle che mi avete fatto vivere voi. Oggi però voglio solo guardarmi indietro e ringraziarvi per tutto il supporto e l’affetto che mi avete dato in questi anni. Mi avete permesso di diventare un bravo allenatore e mi avete donato ricordi ed emozioni che non scambierei per nulla al mondo. Grazie!”.

Leggi anche questi...