Francesco Russo, la riserva di lusso

scritto da Claudio Paronitti

Il 23 dicembre “Frank” spegnerà 35 candeline. Ciononostante, la sua figura all’interno dello spogliatoio bianconero è fondamentale per fare da traino alla nuova generazione e per rinsaldare lo spirito di gruppo

Le tre presenze da titolare in Coppa Svizzera, le uniche del girone d’andata, hanno confermato il motivo per cui il portiere italiano ha sposato di nuovo la causa bianconera, rinnovando per ulteriori due stagioni. Con un collega di reparto di 13 anni più giovane e con un talento che, almeno su suolo elvetico, solo la scuola del pluricampione Basilea sa far crescere, Russo ha accettato di far da chioccia a un Mirko Salvi che, giornata dopo giornata, si sta dimostrando un estremo difensore di assoluto livello e su cui fare affidamento.

Finito ai margini del progetto di mister Zdenek Zeman a seguito di alcune prestazioni ritenute poco idonee dal “Maestro” boemo, è stato prestato a inizio gennaio all’Aarau per sei mesi. Un periodo fatto più di ombre che di luci, in quanto, dopo aver cominciato il ritorno da titolare, si è infortunato e non è più sceso in campo. Tornato a Lugano, è stato riaccolto dal club, che gli ha fatto firmare il rinnovo per altri due anni. Sapendo di aver opportunità di calcare il terreno solamente in Coppa, ed eventualmente in occasione di una squalifica o un infortunio di Salvi, Frank ha acconsentito a rimanere quale numero due. E le tre prestazioni contro Moutier, Gunzwil e Aarau hanno confermato che su di lui si può fare assoluto affidamento.

Da pochi considerato ancora in grado di fornire prestazioni all’altezza della situazione, “Frank” – come viene soprannominato dai compagni di squadra – ha assunto un ruolo importante nella crescita dei suoi colleghi portieri (oltre a Salvi, ci riferiamo anche ad Aleandro Prati e Miodrag Mitrovic, i quali si allenano con la Prima Squadra, ma disputano gli incontri della formazione Under 21). Il suo spirito giovanile, unito a una dose di ironia fuori dal comune, fanno di Russo uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero all’interno del loro spogliatoio.

Che sia per confortare qualcuno, o per muovergli una piccola, costruttiva critica, Russo c’è sempre. È infatti, assieme agli altri senatori della squadra, l’elemento di maggior esperienza. E sotto questo particolare aspetto, ne ha da vendere.

VOTO – 4

PUNTATE PRECEDENTI

“Andrea Manzo, il tecnico sempre in bilico”

“Mirko Salvi, la saracinesca fatta persona”

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