Classico esempio nell’arte del sapersi arrangiare, Giona Mazzetti (Foto CHalcio) è oggi uno dei (pochi) giocatori incedibili sulla lista del FC Mendrisio. Non ce ne vorrà il 25enne centrocampista momò che a forza di prestazioni è uscito dall’anonimato dei “senza arte né parte” per raggiungere l’isola dei famosi e stabilizzarsi nel corto elenco di quelli che porca miseria ” a ghè mia ul Mazett e sa venc mai”. “
22 partite e 3 reti nel corso della stagione 2016/2017 per un totale di 1724′ e quel che più conta con 15 partite complete nel suo archivio di fatica: e non è mica finita.
La stagione 2015/2016 era stata chiusa con 1236′ e sole 7 complete game, 1 goal segnato e ben 7 sostituzioni contro le sole 4 di questa stagione. Conseguente aumento della media di gioco passata dai 62′ dell’anno passato agli attuali 78′.
Anche Roberto Gatti, così come il DS Omar Croci, ha ribadito in diverse circostanze prima di tutto il fatto che la presenza in campo del numero 14 sia fondamentale per far giocare meglio tutti quanti e ultima dimostrazione è stata quella della trasformazione del centrocampo dalla partita di settimana scorsa con il Locarno a quella di sabato con il Wettswil.
Senza Mazzetti in tre occasioni – Wettswil, Thalwil, Locarno – la squadra non ha mai vinto e ha segnato un solo goal in 270′.
La quantità di palloni recuperati (ne sa qualcosa un certo Gouiffe à Goufan anche se non saranno in molti a capire di cosa parliamo) nel rapporto qualità della giocata ne hanno fatto un giocatore dalle caratteristiche irrinunciabili, diventato inoltre un uomo con il fiuto del goal: raramente è capitata una partita nella stagione 2016/2017 nella quale il Mazzetti non abbia avuto l’opportunità di rendersi pericoloso anche là davanti.
Lavoro, curiosità, apprendimento e infine consapevolezza di essere diventato davvero bravo. Alla faccia delle righe che qualcuno gli ha tirato sopra e di chi lo ha dimenticato sugli scaffali impolverati di un grande magazzino le cui porte oggi sono chiuse.
