La serie A fa acquisti sul mercato elvetico

scritto da Davide Perego
 
di Pieluigi Tami 
La finestra invernale del calciomercato sta portando alla luce alcune novità per quanto riguarda i calciatori svizzeri. Mai come in questa sessione di trasferimenti, infatti, tanti giocatori elvetici hanno trovato una nuova sistemazione nel campionato italiano. Soltanto negli ultimi giorni abbiamo visto Kuzmanovic passare dal Basilea all’Udinese, il suo compagno Ajeti passare al Carpi, Freuler trasferirsi dal Lucerna all’Atalanta dove ha raggiunto Djimsiti, partito dallo Zurigo verso Bergamo. Senza dimenticare che l’estate scorsa anche i vari Pavlovic e Fedele sono stati ingaggiati in Serie A.
Il fatto davvero nuovo è che non si tratta di trasferimenti semplicemente legati alla crescita del calcio svizzero. Perché quasi tutti questi calciatori erano in difficoltà nei rispettivi club di Super League. L’esempio certamente più eclatante è quello di Kuzmanovic, arrivato a Basilea come grande acquisto in arrivo dall’Inter, ma quasi sempre relegato in panchina. Per non parlare di Djimsiti, che a Zurigo era finito addirittura fuori rosa. Questa tendenza conferma come il campionato italiano, tolte le prime 4 o 5 squadre (sulle 20 della Serie A), fatichi a tenere il passo degli altri tornei europei tra i “Top-5”. L’Inghilterra è ormai economicamente inarrivabile, ma anche Germania, Spagna e addirittura Francia sono in situazione migliore da questo punto di vista.
I club della Serie A hanno meno risorse e quando hai meno risorse, devi farti venire nuove idee, tentando di scovare giocatori giovani, che non hanno ancora saputo esprimere il proprio potenziale. Anche dalla Svizzera, infatti, i talenti capaci di imporsi nel massimo campionato sono ormai destinati ai grandi club. Lo si è visto negli scorsi anni con i diversi trasferimenti verso la Bundesliga tedesca, oppure più recentemente con Tarashaj che ha firmato per l’Everton o con la rincorsa di mezza Europa per ingaggiare Embolo. I titolari in Super League, insomma, hanno il loro mercato e ciò rappresenta una conferma per tutto il movimento rossocrociato. La novità di vedere anche le “seconde linee” trovare sbocchi in un torneo comunque prestigioso come la Serie A italiana, conferisce da un lato ancora maggior valore alla Super League, ma dall’altro dimostra come gran parte dei club italiani faccia fatica a “fare mercato” e a confrontarsi con i colossi del calcio europeo. Fino a qualche anno fa, era impensabile che un giocatore non titolare in Svizzera venisse scelto da una società del massimo campionato italiano. Oggi, invece, le cose sono decisamente cambiate. LEGGI 

Leggi anche questi...