La solitudine dei numeri Uno, Lorenzo Maddaloni

scritto da Redazione

img_6448Inizia oggi con le parole di Lorenzo Maddaloni, portiere del Coldrerio, una serie di interviste ai numeri Uno del calcio regionale ticinese. Fil rouge di queste chiacchierate la frase ‘La solitudine dei numeri Uno’, ad ogni estremo difensore infatti verrà chiesta una piccola riflessione su quanto sia in accordo o in disaccordo con questa affermazione.

Alcuni calciatori decidono di dedicare la propria carriera ad un singolo club, complici magari un senso di appartenenza ed un amore verso la maglia non riescono a lasciare ciò che sentono ormai proprio. Altri invece necessitano la continua ricerca di nuovi stimoli, il dover ricominciare sempre da zero, l’essere “quello nuovo” che deve dimostrare il proprio valore coi fatti. Ne sa qualcosa Lorenzo Maddaloni, portiere cresciuto calcisticamente in Italia ma ormai da alcuni anni immerso nel mondo del pallone ticinese e da questa stagione a difesa della porta del Coldrerio.

“Il mio ambientamento a Coldrerio è stato davvero ottimo” ci racconta Lorenzo ” Mi sono trovato sin da subito bene sotto tutti i punti di vista, quella che ho trovato è una società ben organizzata e professionale a tutti i livelli, in particolare sono rimasto colpito della precisione con la quale a Coldrerio si cerca di mettere la squadra nelle condizioni migliori per lavorare. Inoltre ho instaurato un bel rapporto sia calcistico che umano con Alessio Caracciolo, il preparatore dei portieri.”

Dopo alcune esperienze in seconda lega regionale ( Rancate, Giubiasco e Novazzano, ndr.) per Maddaloni questa è la prima esperienza in terza divisione “ Differenze sostanziali tra le due categorie le si possono notare particolarmente tra le prime della seconda lega e le ultime di terza, mentre tra le big di terza e le compagini che lottano per salvarsi in seconda le differenze sono minime e non devono sorprendere eventuali exploit in coppa. In ogni caso a spiccare maggiormente è la differenza fisica tra le due categorie, con la seconda lega che, come naturale che sia, risulta essere più veloce ed aggressiva.”

Abbiamo fatto notare al numero Uno della squadra momò come lui e i suoi compagni non siano partiti male ma abbiano sofferto un po’ troppo a causa delle numerose espulsioni ( 5 in altrettante partite giocate) ” Giocare con un uomo in meno non è mai facile, ma non so spiegarmi sinceramente come mai prendiamo così tanti cartellini, questo aspetto va comunque migliorato anche in virtù del fatto che da questa stagione i punti di penalizzazione avranno un peso notevole. Sono comunque soddisfatto da come stiamo giocando; anche contro il Rapid, vera e propria corazzata, nonostante il risultato sia severo (3-0, ndr.) siamo rimasti in partita fino alla fine.”

Per concludere quest’interessante intervista poniamo Lorenzo di fronte alla frase d’apertura ‘La solitudine dei numeri Uno’: “Mi trovo in accordo con questa frase al 70%” esordisce un sorridente intervistato ” Basti pensare al fatto che siamo gli unici nel nostro reparto per capire quanto siamo soli, specie nei momenti di difficoltà quando il portiere diventa un facile capo espiatorio, non bisogna però dimenticarsi che anche noi facciamo parte della squadra, ed è proprio questo stato di solitudine e partecipazione a rendere il nostro ruolo unico e magnifico.”