Lugano, il 2° TdF si chiude a Zurigo

scritto da Claudio Paronitti

Domani pomeriggio, al Letzigrund di Zurigo, il Lugano terminerà il secondo girone infernale (o Tour de Force) della sua stagione, condito da ben 7 partite nello spazio di soli 21 giorni

Il trittico Campionato-Coppa Svizzera-Europa League sta dando dei grattacapi a dei giocatori non abituati a certi ritmi. Lo stesso mister bianconero, Pierluigi Tami, nella conferenza stampa di ieri sera ha affermato di “non essere contento della situazione, io e la squadra in primis”. Per uscire da questo ‘buco nero’ occorrerà lavorare tutti assieme, per tutta la durata dell’incontro e “avere la testa rivolta esclusivamente all’avversario di turno”, perché “se manca anche solo un minimo di concentrazione” non si riuscirà a conseguire un risultato positivo.

Come accade in ogni partita, e come confermato dal tecnico ticinese nell’incontro della pre-vigilia, i suoi ragazzi andranno a giocarsela anche sulle rive della Limmat. E lo faranno cercando di proporre il gioco che ha messo in difficoltà tutte le formazioni sin qui incontrate, perché – e nessuno può negarlo – “il Lugano non si è mai ‘fatto mettere sotto’ da nessun avversario (se non nel secondo tempo di Berna, disputato in dieci contro undici)”.

L’inversione del trend è quello che tutti in casa bianconera vogliono. Tre sconfitte filate in campionato possono pesare, ma non sono, a questo punto della stagione, determinanti ai fini della classifica. Nove giornate sono troppo poche per dare un valore effettivo a una squadra. In fondo, ciò che conta è arrivare a maggio inoltrato (e di mesi ne mancano ancora parecchi…) con un punticino sull’ultima della graduatoria. È questo l’obiettivo dei sottocenerini. Certo, un po’ di sofferenza in meno la gradirebbero tutti, però la rivoluzione messa in atto in estate deve (e doveva) far capire che la rosa è in fase di costruzione e progredirà man mano che i minuti, le ore e i giorni passeranno. La salvezza non si gioca adesso, a fine settembre/inizio ottobre. Ricordiamoci che il campionato svizzero è alquanto particolare, con due fasi (andata e ritorno) ben diverse tra di loro. Ecco il motivo per cui la sfida di domani sarà sì importante, ma non fondamentale in termini prettamente pratici.

Dopo un inizio scoppiettante di stagione (con 3 vittorie e un pareggio nelle prime 4 giornate), i padroni di casa biancoblu arrivano al duello con i bianconeri avendo subito la prima battuta d’arresto sabato scorso a Basilea. Prima del kappaò in terra renana, c’erano stati 4 punti in altrettante gare. Gli assenti in casa zurighese sono molti: ad Armin Alesevic, Michael Kempter, Mirlind Kryeziu, Antonio Marchesano e Marco Schönbächler si è aggiunto pure Moussa Koné, il quale si è infortunato alla caviglia destra cadendo male sul terreno del “St. Jakob-Park”. Attenzione però, i tigurini hanno tra le loro fila un altro attaccante dal fiuto del gol (rientrato proprio sette giorni or sono), quel Raphael Dwamena a cui i medici hanno dato il via libera a tornare in campo a seguito dei problemi cardiaci avuti per tutto il mese. Su sponda luganese, c’è da segnalare l’assenza di Mario Piccinocchi (già messa in preventivo a inizio settimana) e quella di Steve Rouiller, il quale ieri non ha svolto l’allenamento con i compagni. Oltre a loro, mancheranno Goran Jozinovic, che sta continuando il suo programma di recupero, e il giovane Stefano Guidotti.

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