Lugano-Basilea, le pagelle: nessuno è salvabile!

scritto da Claudio Paronitti

Il poker rifilato dal Basilea sembra una sentenza sulle sorti del mister bianconero, che ha tra le mani una rosa che va in ambasce senza che gli avversari debbano chiedere qualcosa

David Da Costa – 3,5 – sul secondo punto dei renani prende paura quando vede piombarsi davanti Ajeti, sul terzo si tuffa in ritardo. Ciononostante, sfodera alcuni interventi importanti che permettono alla squadra di non subire un’imbarcata più pesante;

Eloge Yao – 2,5 – in completo affanno. Regala il pallone a Petretta sul vantaggio degli ospiti. È il terzo (grave) errore che il giovane ivoriano commette: infatti, era stato colpevole del rigore (poi parato) a Köniz e della rete di Pa Modou a Zurigo;

(66′ Mattia Bottani – 3 – purtroppo anche Mattia è succube del periodo buio della squadra. Non può essere il salvatore della patria);

Fulvio Sulmoni – 3,5 – al contrario dei suoi compagni, l’esperto centrale ticinese cerca di non affondare: è una vera e propria impresa, in quanto in un periodo di sfiducia anche le cose più semplici appaiono delle montagne insormontabili;

Steve Rouiller – 3 – sostituisce Golemic (che ha pagato alcune prestazioni insufficienti), e ha il “merito” di far rimpiangere il muro serbo;

Mario Piccinocchi – 3 – di solito è più ragionevole. Stasera, non ne azzecca una. Il problema del centrocampo non è di certo solo suo. Dovrebbe prendersi però qualche responsabilità in più;

Dragan Mihajlovic – 3 – le belle sgroppate che effettuava fino a un mese e mezzo fa paiono ricordi remoti. Si limita a fare il compitino assegnatogli;

Jonathan Sabbatini – 3,5 – è vero, nel primo tempo si coordina alla perfezione e solo la testa di Suchy gli impedisce un tiro straordinario. A inizio ripresa colpisce traversa e palo con un colpo di testa. Ma è troppo poco. Il capitano non riesce a dare la sveglia;

(82′ Stanley Amuzie – s.v. – la discreta prestazione di Zurigo gli è valsa un’altra panchina. Dieci minuti per lui e un giallo sulle spalle);

Davide Mariani – 3,5 – è l’unico della squadra ad avere i piedi fatati. A volte prova delle soluzioni (ad esempio dribbling continui a metà campo) che lo portano nel deserto. Isolato;

Fabio Daprelà – 2,5 – più che un rinforzo (voluto esplicitamente da Tami), sembra una zavorra da portarsi dietro quando si deve espiare una condanna;

Younes Bnou Marzouk – 2,5 – corre spesso a vuoto (ma non è una novità). Il suo supporto a un generoso Gerndt non si vede per nulla. Subisce la differenza che c’è tra Challenge e Super League;

(46′ Domen Crnigoj – 3,5 – quarantacinque minuti per lo sloveno, che con la sua voglia di spaccare in due l’incontro dà vivacità a dei compagni affossati moralmente);

Alexander Gerndt – 3,5 – il lungagnone svedese si dà da fare in un reparto dove è l’unico a prendere e proteggere palla. La sua generosità sarebbe valida se avesse al suo fianco un compagno che vede la porta con costanza;

Pierluigi Tami (allenatore) – 3 – ieri, in conferenza stampa, dichiarava: “La pausa ci ha fatto bene. Da qui a dicembre giocheremo con il coltello tra i denti”. Ebbene, contro i renani nulla di tutto ciò si è visto. Ha tra le mani una squadra sfiduciata all’ennesima potenza, che va in difficoltà alla prima occasione utile.

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Anonimo 17 Ottobre 2017 - 21:38

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