Contrariamente a quanto annunciato, la rosa bianconera ha effettuato la seduta del venerdì in tarda mattinata, e non nelle ore pomeridiane
Così, a tredici ore di distanza dal fischio conclusivo dell’arbitro Lukas Fähndrich, i ragazzi si sono già ritrovati sul prato verde per preparare la prossima, imminente, sfida di campionato, in programma domenica contro il Grasshopper. La sessione è scivolata via con un serie di giri del terreno iniziale tutti assieme, per poi proseguire con un lavoro a gruppi: scarico per chi ha giocato novanta minuti e scatti e partitelle varie per i subentranti e per chi non ha proprio visto il campo.
Una partita fondamentale, quella contro gli zurighesi, per il futuro di questo Lugano, che ieri sera è parso alquanto a corto di idee, pur con tutte le attenuanti del caso. La classifica non è delle migliori (sono solamente 2 i punti che separano i ticinesi dal Losanna ultimo) e un ulteriore passo falso contro le Cavallette potrebbe far entrare i giocatori nel limbo in cui si sono già trovati la scorsa stagione, quando – sotto la guida di Andrea Manzo – non ne andava bene mezza nemmeno a volerla pagare. Per evitare che ciò accada si dovrà tornare a giocare da squadra, solidali come prima della pausa di inizio settembre e, aspetto da non sottovalutare, più cattivi sotto porta. Perché, si sa, nel calcio si raccoglie quello che si semina. E se la semina è avara, le ripercussioni potrebbero essere più negative che mai. Un’inversione di tendenza è dunque richiesta, soprattutto a livello di numeri. Altrimenti, il passaggio dal Paradiso all’inferno (senza passare per forza dal Purgatorio) può risultare molto breve.
In conferenza stampa, mister Pierluigi Tami ha già annunciato che qualche cambio dell’undici titolare dovrà essere eseguito. Basterà per dare una scossa a un ambiente che rischia la depressione? Lo sapremo molto presto. Ancora un paio di giorni e si trarranno le dovute conclusioni.
