Lugano, Manzo: «L’atout di Schällibaum? Fa giocare bene le sue squadre…»

scritto da Claudio Paronitti

fc-lugano-allenamento-di-martedi-25-10-2016Oggi, martedì, è la vigilia degli ottavi di finale di Helvetia Coppa Svizzera per il Lugano, che domani sera (con inizio alle ore 19:30) sarà di scena al “Brügglifeld” di Aarau, dove li attende una formazione argoviese entrata oramai da qualche settimana in un limbo negativo, con conseguente panchina traballante. Alla sfida con i ragazzi di Marco Schällibaum, molto stimato dal tecnico bianconero, i luganesi arrivano consapevoli della loro forza, messa in campo contro Young Boys e, soprattutto, Basilea. Occorrerà quindi non effettuare troppi voli pindarici, altrimenti il rischio è dietro l’angolo

Prima della consueta conferenza stampa pre-partita di mister Andrea Manzo, la rosa bianconera ha ritrovato il campo. Una leggera, ma fastidiosa, pioggerellina ha accompagnato tutto lo svolgimento della seduta di rifinitura, incentrata, come d’abitudine, sulle situazioni tattiche (movimenti coordinati di squadra e palle ferme). Dopodiché, ecco l’allenatore veneziano presentarsi in sala. Di seguito, gli argomenti trattati e le risposte date.

EVITARE I CALI DI TENSIONE – «Se dovessimo commettere un errore del genere, vuol dire che non abbiamo raggiunto una certa maturità. Credo che, da parte nostra, sarebbe come compiere un passo a ritroso. Il mio messaggio con i ragazzi è stato molto chiaro. Ora sta nella nostra testa, tutti assieme, riuscire a ripetere quello che abbiamo fatto nelle due partite precedenti [0-0 contro lo Young Boys e 2-2 contro il Basilea, ndr]».

L’AARAU – «A prescindere che ci sono dei video che si possono vedere, l’ultima partita che hanno disputato [e perso per 3-1 a Chiasso, ndr] ho mandato un mio osservatore, che mi ha dato indicazioni utili e interessanti su di loro».

POSSIBILE TURNOVER – «Devo ancora valutare molto bene il tutto. Sabato è stata, dal punto di vista fisico, una partita molto dispendiosa. Domani mattina, quando avrò tutti a tu per tu, e li guarderò singolarmente uno per uno, parlandoci anche insieme, deciderò chi andrà in campo».

PIÙ RABBIA O PIÙ SODDISFAZIONE DOPO LA CONCLUSIONE DEL MATCH DI SABATO? – «Entrambi gli elementi devono essere presi in considerazione. Da una parte c’è la positività, perché si è vista la crescita di ognuno dei giocatori. Dall’altra, c’è un po’ di rammarico, in quanto, rivedendo le immagini, se quello è il metro di valutazione di un arbitro, allora spero che lo segua in tutte le partite. Perché, altrimenti, in quel caso dimostrerebbe di essere stato posizionato male, fischiando poi una cosa che non ha visto. Se quello è il suo metro deve continuare a utilizzarlo. Per questo, lo osserverò attentamente, perché se continua su questa linea è coerente con sé stesso».

IL RAPPORTO CON SCHÄLLIBAUM – «Verso Marco nutro stima e affetto. In campo, però, ognuno di ogni cercherà di fare il massimo con la propria squadra, come ovvio che sia. La partita la vivrò come ho vissuto tutte le precedenti, nel modo in cui sono abituato a gestirla e a dare alla squadra quella che è la “mia impronta”. Detto ciò, i ragazzi sapranno fare molto bene quello che sanno. Da Schällibaum ho imparato come si gestisce un gruppo. In questo frangente Marco è molto bravo. Da italiano, quando sono arrivato mi sono posto delle domande, come ad esempio se si possono fare determinate cose o altre. L’atleta che gioca in Svizzera è molto disponibile a tutti i tipi di allenamento, si adatta a tutto, perché si tratta di ragazzi che hanno voglia di fare. Chiaramente, bisogna rispettare delle regole. Quando si va in un Paese diverso dal tuo, sia a livello di vita, che a livello sportivo, devi imparare delle regole. Io le ho imparate, e ogni tanto mi chiedevo anche il perché. E Marco, soltanto con degli esempi e con il suo modo di essere, mi ha insegnato determinate cose. Calcisticamente, è un allenatore a cui piace giocare la palla e questo è un altro suo atout. Infatti, le sue squadre giocano sempre un buon calcio».

LO STIMOLO PER GLI EX – «Ci sarà, e lo sappiamo benissimo. Ma anche noi, quando sabato abbiamo giocato con il Basilea, che per ora sta dimostrando di essere in assoluto la squadra migliore e la più competitiva della Svizzera, abbiamo giocato con il coltello fra i denti. I giocatori dell’Aarau sono sicuramente di alto livello, anche se giocano in una categoria inferiore: vorranno perciò dimostrare di poter stare in un campionato superiore. È una questione di squadra. Sul personale, ci sarà ovviamente qualcuno che se potrà darà il 110%».

UN PENSIERO A SION? – «[Vladimir] Golemic e [Goran] Jozinovic giocheranno di sicuro [saranno infatti squalificati in campionato, ndr]. Io mi attendo sempre delle risposte da tutti. La cosa che mi piace di chi gioca meno è che si mette sempre a disposizione. A parte la prima partita della stagione, dove sono stato molto diretto sulla formazione, ho sempre tanti dubbi. Di questo devo dar merito ai ragazzi. Magari non serve a nulla, però devo ringraziare quelli che il campo l’hanno visto con il contagocce, perché se io non avessi loro che mantengono un determinato atteggiamento sarei in difficoltà nel fare la formazione, ancora più di adesso. Ora, sì, ho delle difficoltà in positivo. Poi, se così non fosse mi troverei davvero in seria difficoltà a trovare il bandolo della matassa e “incastonare” il tutto come vorrei. In questo momento, il mio pensiero è unicamente rivolto alla Coppa. Se loro [i meno utilizzati finora, ndr] faranno parte degli undici titolari, lo deciderò domani».

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