Lugano, è il momento della verità

scritto da Redazione

ZemaneRenzetti-4LUGANO – La Super League, perlomeno per quanto riguarda la parte bassa della classifica, entra finalmente nel vivo. Per Zurigo, Vaduz e Lugano, in ordine di classifica, il tempo delle scuse è finito. Tra loro e la retrocessione ci sono solo quattro finali. Sbagliare ora vorrebbe dire Challenge League. Vorrebbe dire fallimento per lo Zurigo e semifallimento per Vaduz e Lugano. Si perché se i tigurini sono reduci da una stagione disastrosa sotto tutti i punti di vista, lo stesso non si può dire per le squadre di Contini e di Zeman. Qualitativamente, le rose a disposizione dei due allenatori sono le più scarse della Super League, dunque deve comunque essere motivo di orgoglio potersi giocare la permanenza nel massimo campionato elvetico a questo punto della stagione.

È vero, i bianconeri hanno buttato all’aria banalmente alcune sfide che avrebbero meritato di vincere, ma questo appartiene al passato. Ora è il momento di guardare avanti. Se il margine d’errore per Zurigo e Vaduz è minimo, per il Lugano no, perché non esiste. La sfida salvezza di stasera al Letzigrund è il crocevia della stagione bianconera, inutile nascondersi. Una vittoria significherebbe colpire nel più profondo dell’orgoglio gli uomini di Hyppiä, già in crisi di risultati, che a quel punto perderebbero completamente la bussola, generando mugugni non di poco conto da parte dei calorosissimi fans zurighesi. I tre punti, inoltre, permetterebbero ai bianconeri di scrollarsi di dosso la pressione con cui bisogna convivere quando si è ultimi della classe. E questo è un altro aspetto fondamentale. Una sconfitta. invece, vorrebbe dire restarsene ancora sul fondo a sole tre giornate dal termine, il che significherebbe corsa a due con il Vaduz, una delle compagini più in forma della Super League, che oltretutto può contare sullo scontro diretto casalingo a due giornate dal termine dei giochi. Non proprio la situazione migliore che ci possa essere.

Insomma, non ce ne voglia Zeman – che in conferenza stampa non ne ha voluto sapere di definire decisivo il match con lo Zurigo – ma questa è LA partita. Non si può sbagliare. Prima che sia troppo tardi…