Un’altra sconfitta maturata negli ultimi minuti contro la capolista Young Boys.
Il Lugano, grazie ai 4 risultati utili consecutivi prima di domenica, è riuscito ad abbandonare l’ultimo posto in classifica. Ma la graduatoria è molto corta, e pochi punti guadagnati o persi possono fare una grossa differenza. La partita persa domenica, contro lo Young Boys, non è andata giù a molti tifosi, visto che fare punti fino a 10′ minuti dalla fine sembrava più che possibile.
Un punizione e una grossa disattenzione difensiva hanno spianato la strada ai gialloblù, quando al 90o mancava davvero poco. I gol di Sulejmani e di Schick, rispettivamente all’83o e all’85o, hanno consegnato la vittoria agli ospiti, nonostante il Lugano sia apparso più in forma. Ed allora, ci troviamo qui a recriminare per dei punti persi quasi inutilmente, ma non è la prima volta in stagione.
Se con la mente torniamo al 23 luglio, prima partita di campionato, possiamo trovare uno degli esempi più lampanti. La partita di Cornaredo contro il Lucerna, è stata infatti persa 1-0 per un gol di Juric quando il cronometro segnava il minuto 81. I bianconeri avevano giocato una buona partita, tirando anche in porta più volte dell’avversario. La seconda giornata di campionato, rinviata per pioggia e rigiocata dall’inizio, ha avuto il medesimo copione: il gol sangallese di Ajeti all’83o ha sancito la sconfitta luganese per 1-0. Ed allora, con la partita di ieri, diventano già tre gli esempi di un Lugano che viene beffatto nel finale. Mancanza di concentrazione? Condizione fisica non sufficiente per reggere 90 minuti? Cambi sbagliati? Non sembrerebbero essere risposte giuste, o almeno non in tutti e 3 i casi. Nessuna polemica, ma se poi andiamo a fare i conti in una classifica per il momento molto corta, capiamo che questi punti rubati negli ultimi minuti sono pesanti come macigni.
