Lugano, Tami: “Il campionato è una corsa che voglio vincere”

scritto da Claudio Paronitti

Anticipata di un’ora e un quarto rispetto alla prima comunicazione, la conferenza stampa pre-partita di mister Pierluigi Tami si svolge con entrambi gli occhi rivolti alla sfida di domenica a Zurigo, con un pensiero che, inevitabilmente, torna all’immeritata uscita di scena in Coppa

“Ieri sera la delusione era tanta. Nell’appendice dei rigori loro sono stati più bravi. Abbiamo giocato con la giusta pazienza. Se c’era una squadra che ha cercato la vittoria, ebbene quella era il Lugano. Noi dobbiamo andare a Zurigo, sperando che loro, giocando in casa, superino un po’ di più la metà campo. Non mi sento di criticare la squadra perché ha fatto ciò che doveva fare”.

“Non è importante una difesa a 3 o a 4, loro difendono in 11. Hanno fatto fior fior di risultati così. Loro hanno dimostrato di saper soffrire e saper tener botta fino alla fine. È l’ultimo dei miei pensieri il modulo. Dovremo riuscire a scardinare il loro sistema”.

“A Sion, dove hanno preso gol dopo 5 minuti, sono saltati tutti gli schemi. Ieri poi è mancato Jeffrén, non l’ultimo arrivato. Se non sblocchi il risultato, contro di loro, diventa complicato, per tutti, perché possono sbloccare il punteggio in ogni situazione. In più, sono pericolosi dal punto di vista fisico. Nel primo tempo abbiamo faticato a trovare le giuste misure, migliorando nel secondo periodo”.

“Dirò ai ragazzi di continuare così. Solo così si può svoltare. Bisogna sempre provarci con la giusta convinzione, che ho visto nei giocatori. Poi, un gol, è chiaro, rompe gli equilibri. Ieri, comunque, non abbiamo concesso nulla”.

“Da Costa? Quando l’avevo tolto l’ho fatto per una questione più che altro mentale. È una cosa rientrata nel giro di una settimana. Nelle ultime partite la squadra concede poco o nulla agli avversari. A parte il secondo gol dello Young Boys, dove ci siamo fatti trovare impreparati, le altre reti che abbiamo subito sono state quasi casuali”.

“In questi due giorni valuteremo le condizioni dei calciatori. Vogliamo assolutamente i tre punti al Letzigrund. Ma come li vogliamo? Con un po’ di spregiudicatezza in più? Avevo detto che in queste due sfide sarebbe mancato lo spettacolo e così è stato. Il rigorista? È Sabbatini e rimane lui. I penalty puoi ricrearli in allenamento, però non è la stessa cosa che eseguirli in partita”.

“Gerndt? Lui dà il massimo e non gli chiedo di più. Il più deluso è lui stesso, credetemi. Il calcio è così: a volte segni a occhi chiusi, a volte da un metro spari alto”.

“Marzouk? Certi suoi sbagli magari in Challenge Leagur non li notava nessuno. Deve lavorare per migliorare. Io valuto ciò che vedo in allenamento. È un po’ in difficoltà dal punto di vista del linguaggio del corpo. Avrebbe bisogno di una partita, di un piccolo segnale. Lui però dovrà essere bravo in questo senso”.

“Culina? Mi ha fatto piacere rivederlo in campo. Gli manca la competizione, è chiaro. Al momento, però, non posso concedergliela. L’ideale per lui sarebbe fare una preparazione completa. Quello che mi lascia ben sperare è che, anche se salta qualche seduta, si riprende subito”.

“Rouiller? È uno dei più positivi. Ha qualità e sta dando continuità a ciò. È bravo a sfruttarle. Lo vedo concentrato, cattivo, determinato e coraggioso”.

“A inizio stagione, a livello mentale sapevamo di avere tre competizioni. Le due competizioni in cui siamo usciti le abbiamo onorate fino in fondo. Il Lugano non può dire, al contrario del Basilea, di vincere la Coppa e supeare il turno. Ovvio, eravamo ambiziosi. Ma c’è modo e modo di uscire. Guarda caso, ci resta solo il campionato e lì siamo ancora in corsa. E io questa gara la voglio vincere”.

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