Lugano, Tramezzani e il segreto di Pulcinella

scritto da Claudio Paronitti

Il suo arrivo a Lugano è stato ritardato di sei mesi, un lasso di tempo necessario per capire a fondo le reali potenzialità della nazionale albanese di qualificarsi per i Mondiali di Russia del 2018

Paolo Tramezzani, ex difensore tra le altre di Inter, Piacenza, Tottenham e Atalanta, nello scorso mese di giugno aveva rilasciato delle dichiarazioni secondo le quali aveva ammesso di aver «rifiutato due offerte per rimanere con Gianni De Biasi», ma che «nel calcio non si sa mai». Non è un mistero che il numero uno bianconero Angelo Renzetti, prima di insediare contro la propria volontà Andrea Manzo allenatore capo della Prima Squadra, abbia fatto più tentativi per portare il 46enne emiliano sulle rive del Ceresio già all’inizio della stagione. Ma in quei tempi non molto lontani da oggi la nazione con l’aquila nera al centro della bandiera viveva delle emozioni uniche nel loro genere, essendosi qualificati per la prima volta nella loro storia a una fase finale di una competizione europea. Quindi il matrimonio, e qui sta il segreto di Pulcinella, è stato solamente rimandato di qualche mese.

Il nuovo mister del Lugano ha infatti posto la firma sul contratto che lo legherà per ben due anni e mezzo alla società ticinese mercoledì 21 dicembre, un giorno dopo l’esonero del suo connazionale. E, in attesa della conferenza stampa di presentazione (che presumibilmente si terrà la mattina del ritorno in campo, il 5 gennaio 2017), Tramezzani ha già dichiarato ai microfoni della RSI di «ringraziare la dirigenza per la fiducia» e di «aver molta voglia di cominciare a lavorare». Mentre per il Presidente il nuovo allenatore «non è una scommessa, è stato voluto».

Incassato il primo no sei mesi or sono, Renzetti non si è dunque perso d’animo ed è infine riuscito a realizzare il suo sogno, quello svanito proprio nei torridi mesi estivi. Ma perché la scelta di Tramezzani? Come mai un tecnico che non ha mai allenato in prima persona una squadra di professionisti, e quindi senza esperienza? Per quale ragione un contratto così lungo? Dulcis in fundo, perché affidare la panchina di Cornaredo a un allenatore straniero piuttosto che a uno svizzero? Sono molte le domande che attualmente frullano nella mente dei tifosi bianconeri. I quali come regalo di Natale hanno ricevuto in dono un nuovo mister, che ha come unico obiettivo il raggiungimento della salvezza il prima possibile.

La giornata di Natale, più che passata a riflettere su eventi che verranno e dei quali non si sa quale finale ha riservato loro il destino, dev’essere trascorsa con gioia e serenità accanto alle persone che si amano veramente. Anche per i giocatori del Lugano sarà così, quasi tutti partiti per caldi lidi con le proprie famiglie, dove potranno godersi gli ultimi giorni di vacanza prima di tornare a chinarsi a capo chino sul lavoro. E se persino il nuovo allenatore ha deciso di utilizzare gli ultimi istanti di questo 2016 in un viaggio all’estero…

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