Lugano, Tramezzani e quel misterioso silenzio

scritto da Claudio Paronitti

Dalla sconfitta per due a zero subita in Vallese il mister emiliano Paolo Tramezzani ha deciso di non rilasciare alcuna dichiarazione né pre- né post-partita

Dopo essere tornati dal Tourbillon nella tarda serata del 13 maggio i bianconeri erano attesi da una doppia sfida casalinga nella cosiddetta “settimana inglese”. Martedì 16 scendeva a Cornaredo il San Gallo (vittoria per 3-2) e sabato 20 il Vaduz (2-1 a favore dei ticinesi). Ebbene, alla vigilia della prima sfida, quella contro i sangallesi di Giorgio Contini il tecnico dei sottocenerini interviene in conferenza stampa cedendo la parola al suo vice, Mirko Conte. Una decisione particolare, se prendiamo in considerazione l’ottimo momento che la squadra sta vivendo. Ma cosa si cela dietro a questa scelta del condottiero della truppa luganese? Una sua prossima partenza verso altri lidi? Oppure un espediente per preparare al meglio e nei minimi dettagli l’avventura europea che attende la società? Al momento, nessuno ne è al corrente. I misteri che aleggiano sulle rive del Ceresio verranno probabilmente svelati sabato (giorno successivo all’ultima giornata di questa lunga stagione) quando Tramezzani tornerà a parlare. Certo è che quella vissuta in queste ultime settimane è una situazione paradossale.

Voci dalla Svizzera interna danno per imminente l’annuncio sulla panchina dello Young Boys – che terminerà la sua collaborazione con l’austriaco Adi Hütter – del 46enne ex-vice allenatore dell’Albania. A Berna, ma anche in altri luoghi, si sono accorti dell’eccellente lavoro fatto da Tramezzani. Per di più in soli 5 mesi. Cosa mica da tutti. Riuscirà il numero uno bianconero, Angelo Renzetti, a trattenere l’uomo che tanto ha voluto per affidare la panchina della sua società? O dovrà fare di necessità virtù, trascorrendo un intenso mese di giugno alla ricerca del candidato ideale? Come si dice in questi casi, e attendendo sabato, affaire à suivre…

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