MY LIFE: questa mia vita (11)

scritto da Davide Perego

Durante la vacanza ho avuto modo di accertare l’avanzamento della mia malattia. Credo sia dovuto in particolare ad una pomata che dopo le prime settimane di tolleranza ha iniziato a produrre un effetto contrario a quanto mi era stato indicato. Forse per il contrasto con il sale del mare.

In quelle circostanze avrei voluto essere Harry Callaghan, ma poi mi viene (forse) meglio tentare di avvicinarmi a Lester Bangs: ovviamente senza sfiorarlo.

Il caldo estivo porta ovunque piccoli e medi insetti che senza meritarselo cercano di succhiare il sangue a chi lavora onestamente e vorrebbe soltanto starsene in pace.

Attendo con impazienza il calcio giocato che da tradizione potrà essere raccontato soggettivamente da chi le partite va a vederle. E (più spesso) da chi se le fa raccontare. La terza categoria – quella dei copia incolla – si è già esclusa dal gioco, smarrita nei corridoi dell’incompetenza che si è manifestata nella difficoltà di riconoscere un Tami da un Croci-Torti.

Papà è sempre papà. Può comprare un diploma UEFA A, una bella automobile, un posto in tribuna vip al Bernabeu, un contratto nella redazione di una televisione.

Fino a quando i papà non riprenderanno a prendere a sberle i propri inutili figli, continueremo a discutere sulla necessità di essere Callaghan o Bangs.

Ma in fondo: chissenefrega ?

Sono strani giorni per tutti.

“ Piccola merda! Per me sei solo una merda di cane hai capito? E tutto può succedere alla merda di cane. Può essere scrostata da terra con una scopa, seccarsi e disperdersi al vento, essere pestata e spiaccicata. Quindi sta bene attento dove il cane va a depositarti”. (Harry Callaghan)

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