MY LIFE : questa mia vita (2)

scritto da Davide Perego

La vita è come una grande farmacia. Quando non ti senti bene, ci puoi trovare tutto quello che serve per riprenderti. Magari non proprio tutto. Ci sono stato di recente in farmacia, per spiegare il mio problema.

La Dottoressa – con quel sorriso di chi ha già capito tutto – ha aperto un cassetto e mi ha dato una confezione di caramelle: “ Smile 2012”. Le prendo due volte la settimana: il lunedì e il mercoledì dalle 18.00 alle 18.30. Prendo quelle e mi spalmo anche due volte al giorno una pomata per combattere il prurito di certe fragolone rosse che mi hanno tatuato dappertutto.

Arrivo al campo, mi cambio e mi fermo a guardare un progetto fantastico con bambini di cinque anni. Il momento più bello è quello della pausa bere quando si mettono in fila davanti al lavascarpe e con la canna di gomma si passano l’acqua rinfrescante. I giorni più belli sono quelli di pioggia: bella invenzione il sintetico. Una volta con quattro gocce d’acqua ci mandavano tutti a casa. Oggi si gioca eccome e dovreste vederli d’inverno tutti questi ometti Michelin bardati di scaldacollo, passamontagna, calzamaglia e guanti. Uno spettacolo! Queste scarpine in miniatura che tra quelle arcobaleno ci puoi trovare ancora delle belle Adidas nere con strisce bianche. Il momento dei rigori è qualcosa che non ha prezzo.

Mi sono fatto convincere ad “arbitrare” due partite di un torneo di 2009. Lo rifarei. Non c’è stato bisogno di fare nulla e ti godi l’ingenuità di un divertimento vero. Ho visto una bambina cambiare gioco a dieci-quindici metri sia col destro che col sinistro: Sonia sei bravissima, ma chi ti ha insegnato quello che fai con quei piedi magici? Finita la seconda partita, mi si avvicina un bambino: “ Albitlo posso dile alla mia mamma che ho voglia di giocale ancola? Il mistel ha detto che se voglio posso stale qui anche da solo a fale allenamento”.

Sono tornato in farmacia a ringraziare e grazie a voi Sonia e Lolenzo. Mi hanno detto che sono nato con un handicap di quelli che non si vedono: un serbatoio di lacrime vuoto e l’incapacità di emozionarmi. Se avete il mio problema, fidatevi dello spot pubblicità progresso: “Smile 2012”.  SEGUE

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