Nati – è il momento della gioia, ma c’è da lavorare e tanto …

scritto da Pier Luigi Giganti

Tutto è bene quel che finisce bene, il biglietto per Russia 2018 è stato messo in cassaforte e alla fine questa era la cosa fondamentale. Le note positive non sono mancate, a partire dall’eccellente coppia di centrali di difesa per arrivare alle sicurezze Lichtsteiner e Rodriguez, passando per Zakaria che è comunque stato meno convincente rispetto alla sfida di Belfast.Una nazionale che ha però come ambizione di superare gli ottavi della prossima Coppa del Mondo non si può permettere di andare a secco su azione in 180 minuti contro una nazionale come l’Irlanda del Nord.

Sebbene la Green and White Army abbia dimostrato molto di più nei novanta minuti del Sankt Jakob rispetto alla pochezza fatta vedere quattro giorni fa a Belfast, alcuni aspetti del gioco della Nati non hanno per nulla convinto.

I GOL CHI LI FA? – Innanzitutto questa dannata palla bisogna buttarla dentro. E se a inizio stagione Seferovic aveva fatto sognare con le sue segnature a ripetizione per club e nazionale, la sua involuzione recente deve far riflettere.

È lui la punta centrale che potrà condurre la squadra di Petkovic la prossima estate ai mondiali? All’87’ della sfida contro i nordirlandesi la sensazione è che il rapporto tra il centravanti lucernese e buona parte dei supporter elvetici si sia incrinato o forse definitivamente spezzato.

La speranza è allora che di qui sino a fine stagione Embolo trovi quel minutaggio che sinora il tecnico dello Schalke 04 Tedesco gli ha negato. È fondamentale che nei prossimi mesi l’enfant prodige del calcio svizzero trovi quella continuità che non ha ancora riacquisito dopo il grave infortunio dello scorso anno.

L’alternativa principale risponde al nome di Mario Gavranovic, il quale dovrebbe approdare nella prossima finestra di mercato alla Dinamo Zagabria. Se il ticinese non dovesse ambientarsi nella nuova squadra, c’è da augurarsi che la maturazione di Oberlin s’impenni.

CHE SUCCEDE YANN? – È qualche mese che Yann Sommer non ispira più sicurezza. Contro gli uomini di O’Neill, ad esempio, l’uscita clamorosamente a vuoto del 91’ poteva veramente costar carissimo. C’è da sperare che il portiere del Gladbach ritrovi quella fiducia che ne aveva fatto uno dei migliori numero uno dell’intera Bundesliga. Perché dietro di lui, nonostante gli estremi difensori rossocrociati abbiano conquistato una bella fetta di squadre importanti e campionati europei di livello, non è banale trovare un successore/sostituto affidabile. Bürki sta passando un periodaccio ancora peggiore di quello di Sommer, Mvogo è troppo giovane e allora ecco che probabilmente la carta più sicura risponde al nome di Marwin Hitz.

Ci sarebbe poi anche da scrivere su Granit Xhaka (e magari su Shaqiri), ma la valutazione degli elementi dell’Arsenal e dello Stoke richiederebbe un (lungo) capitolo a parte e dunque ci torneremo.

 

 

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