Parla Djourou: “Devo accettare la decisione della società, futuro in RSL? Perché no!”

scritto da Pier Luigi Giganti

In un’intervista rilasciata al Blick, Johan Djourou chiarisce la sua posizione dopo che a partire da ieri è stato messo ai margini della prima squadra dell’Amburgo.

Il difensore afferma: “Accetto la decisione della società. Come detto in passato onorerò il mio contratto fino all’ultimo giorno e mi farò trovare pronto nel caso ci sia bisogno di me. L’obiettivo primario è di far di tutto per evitare la retrocessione”.

In relazione alla partita con la nazionale prevista il 9 giugno contro le Isole Far Oer, l’ex Arsenal dice: “Mi allenerò con la seconda squadra e dunque sarò in forma. Devo superare questo momento, ma la mia esperienza mi aiuterà parecchio”.

Il 30enne è ovviamente dispiaciuto, ma non si perde d’animo: “Il calcio è la mia professione ma ancora di più è la mia passione. Per quattro anni ho portato con orgoglio la maglia di questa squadra e certamente l’accantonamento non è indolore, soprattutto da un punto di vista umano. Ho vissuto momenti difficili con il club e con i tifosi. Sono passati otto allenatori, tre direttori sportivi e ogni volta che c’è stato un cambiamento ho sofferto per le persone sollevate dal proprio incarico”.

Sebbene Djourou si stia dimostrando un professionista perfetto nell’accettare la decisione del club anseatico, è chiaro che il suo rapporto con il tecnico Gisdol non è buono. Il nazionale rossocrociato prosegue infatti: “Gisdol ha tenuto un comportamento umanamente e sportivamente corretto? Questo bisogna chiederlo a lui. Quando mi è stata tolta la fascia da capitano avevo detto che la decisione era questionabile e che l’allenatore stava cercando di risolvere i problemi spostandoli su obiettivi differenti. Questo lo penso ancora adesso, ma all’epoca feci male ad affermarlo pubblicamente”.

Djourou si sofferma poi sulla mononucleosi che l’ha colpito in stagione: “Per il bene della squadra sono rientrato troppo presto dalla malattia e ho giocato quando non stavo ancora bene, fino a quando ho dovuto fermarmi. In seguito ne ho pagato le conseguenze con infortuni muscolari e infiammazioni. È un peccato perché prima di questo problema mi sentivo nella miglior forma della mia carriera”.

Il nativo di Abidjan parla poi della sua situazione contrattuale: “Non credo di esser stato messo fuori rosa per non aver prolungato il contratto. Amo la società, la mia famiglia ama la città. Ciò che ho patito però in questi anni ad Amburgo è l’estrema instabilità, il fatto che si dovesse sempre ricominciare da zero. Fink mi ha voluto fermamente qui, ma non ho nemmeno fatto in tempo ad arrivare che era già partito. Capisco che la stabilità trovata all’Arsenal sia ormai un miraggio nel calcio moderno, ma la condizione che avevo posto per poter rinnovare è che ci fosse continuità. Per il futuro quelle relative alla MLS americana sono speculazioni e prima o poi mi piacerebbe giocare in Super League, nella mia patria”.

Infine Djourou respinge le voci apparse su alcuni social media secondo cui l’esclusione dalla prima squadra sarebbe motivata da una mancanza d’impegno: “Non voglio ritornare su questa tematica in quanto non sarebbe bene né per me né per l’Amburgo, ma credo che negli anni l’attaccamento che ho dimostrato a questa maglia non si possa mettere in discussione”.

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