SL: Lugano concreto quanto basta

scritto da Davide Perego

RenzettiDopo le recenti umiliazioni il Lugano è tornato al successo ieri pomeriggio a Cornaredo. La squadra di Zeman ha reagito alle critiche ad ai recenti risultati con una prestazione sufficiente che le ha comunque permesso di fare un affarone in classifica anche in virtù della sconfitta del Vaduz a Berna. Lanciati dalla doppietta di  Anastasios Donis, che fino ad oggi non era mai andato in gol in campionato, i bianconeri hanno premiato la fedeltà dei poco più di 2500 spettatori presenti sugli spalti dello stadio di Lugano appagando l’ambiente con quel che più contava: tornare a vincere. In un campionato sostanzialmente equilibrato – laddove non vi sia in campo il Basilea – i bianconeri hanno sin qui raccolto quanto seminato alternando prestazioni adeguate alla categoria (quelle che ad esempio hanno permesso ad Urbano e compagni di battere due volte il GC o di espugnare lo Stade de Suisse) ad altre che non basterebbero nemmeno per stare a galla in Challenge League. Ieri pomeriggio è bastato di fatto un buon primo tempo per aver ragione di un Thun sotto tono che solo a metà ripresa ha avuto un sussulto grazie al sesto centro stagionale di Simone Rapp. Ezgjan Alioski, probabilmente il migliore in campo, è stato all’origine del vantaggio del Lugano dopo venti minuti e nel raddoppio c’è lo zampino di  Mario Piccinocchi anche lui, come molti compagni, reduce da una serie di prestazioni gravemente insufficienti. L’espulsione per doppia ammonizione inflitta a Marco Bürki all’86’ ha reso meno preoccupante il finale di partita per un Lugano che non ha mai rischiato di subire il pareggio e che al contrario ha sfiorato più volte la terza rete. Una vittoria che proietta i bianconeri a meno due dallo Zurigo e che consente di riportarsi a più tre nei confronti del Vaduz. Non proprio il sereno ma sicuramente un bell’arcobaleno anche perchè – quando mancano ancora otto partite da giocare – la posizione del San Gallo si è fatta critica tanto quanto quella dello Zurigo. Un motivo in più – a volte guardare anche in casa degli altri può servire a sentirsi meglio – per svoltare con meno pessimismo alla volta delle due durissime trasferte di Basilea (mercoledì) e Sion (sabato).