William Bocchi: “Nel calcio bisogna sempre essere umili”

scritto da Redazione

stabioDopo le interviste di ieri a Negrinelli e Dragulovic, la redazione di Chalcio ha contattato William Bocchi, attuale difensore dello Stabio. William, dopo aver disputato parecchie stagioni da professionista nella Svizzera tedesca, a causa di un infortunio ha dovuto lasciare Coira per legarsi al Taverne, prima di raggiungere poi la sua attuale squadra in 5a Lega, dove ha conquistato la promozione lo scorso anno.

William, guardando il tuo curriculum possiamo notare che hai girato parecchie squadre, giocando anche in Challenge League con l’YF Juventus e in Prima Lega con il Coira come professionista. Come si vive la vita da calciatore?

“Anche se si pensa il contrario posso assicurare che la vita da professionista non è sempre semplice. Hai molte regole da rispettare, come per esempio gli orari di rientro, il mangiare, le uscite, ecc… Giocare da professionista oltre ad essere un piacere è ovviamente un lavoro, quindi hai allenamenti sia al mattino che al pomeriggio e anche ritiri pre campionato. Diciamo che fare il professionista non è semplice, anche se ovviamente non è il lavoro più duro al mondo!”

Ogni ragazzino da piccolo sogna di poter diventare un calciatore. Qual’è stata la tua chiave per poter raggiungere questo obbiettivo?

“Io ho sempre dato il massimo di me stesso, dando il 100% sia in allenamento che in partita. Bisogna essere sempre umili e ascoltare le persone con più esperienza, perchè senza di loro non si va da nessuna parte. Ovviamente poi non bisogna mai mollare, nemmeno nei momenti più difficili.”

bocchi

Dopo la parentesi Coira ti sei trasferito al Taverne per via di un brutto infortunio. Raccontaci un po’…

“Esatto, a Coria ho fatto uno dei peggiori infortuni nel mondo del calcio, rompendo si la tibia che il perone. Per motivi fisici non riuscivo più a fare il professionista, e dunque dopo parecchi mesi di stop ho deciso di venire in Ticino e continuare a giocare a calcio nel Taverne.”

Al momento ti trovi in 4a Lega con lo Stabio. Un giocatore come te cosa può portare alla squadra oltre che all’esperienza?

“Oltre all’esperienza posso portare entusiasmo. Avendo alcuni giovani in squadra posso essere da esempio per loro e ovviamente posso aiutarli nella loro crescita calcistica consigliandoli il meglio. Come dicevo sopra per migliorarsi è molto importante ascoltare la gente con più esperienza alle spalle, dunque sono sempre a disposizione se un mio compagno di squadra ha bisogno consigli oppure si trova in difficoltà.”

Che differenza calcistica hai notato tra il Ticino e la Svizzera tesesca?

“La differenza è veramente tanta: in Svizzera tedesca sia fisicamente che tecnicamente sono superiori a noi ticinesi. Vivono il calcio in maniera molto diversa rispetto a noi! Ovviamente ci sono più investimenti che hanno fatto alzare il tasso tecnico e fisico delle squadre. In Ticino c’è più fantasia che si regola con genio e sregolatezza.”

Come ti trovi a Stabio? Che campionato reputi quello della 4a Lega?

“A Stabio sto molto bene. C’è un bellissimo progetto, l’ambiente è bello e la società ti lascia lavorare tranquillamente.  Quest’anno è cambiata la gestione tecnica, e ciò ha motivato molto sia me che il resto del gruppo, convincendoci di riuscire a fare quello che ci chiede il mister! Rispetto lo scorso anno il livello è un più alto, ma la differenza sta nell’equilibrio del girone, che permette di giocarsi a più squadre la promozione. Inoltre dico che finirò la mia carriera a Stabio, perché reputo questo club un vero club! Dai compagni al mister, fino ad arrivare a tutta la società, compreso chi ci mette impegno persino per pulirci lo spogliatoio la domenica.”

2 commenti

Volo
Volo 12 Ottobre 2016 - 16:20

Ma nn sembrava che Stabio era casa sua, a fine stagione voleva andare via di sua spontanea volontà…nn si trovava bene…
Basta un intervista per giurare fedeltà alla sua attuale squadra…
Quanta falsità…

Flavio
Flavio 12 Ottobre 2016 - 18:47

Da quanto ne sappia io, quest’estate William mi ha detto che rimaneva a Stabio e che si trovava bene.
Saluti

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