A Mosca nel suo piccolo si costruisce la Storia. E’ giusto pensare che non sia una partita normale: non può mica esserlo. La notte è fatta per sognare, per lasciarsi andare tra le stelle.
No, non è una partita normale. E’ la Champions la senti nell’aria. Ci sono quindici milioni di euro secchi per chi passerà il turno, ma queste sono cose che riguardano la società. Stasera Hutter e i suoi guarderanno solo a recuperare quel disgraziato autogol al 91’.
Un gol da recuperare nell’inferno del CSKA Arena. Nei primi novanta minuti giocati a Berna l’YB non solo non ha demeritato, ma è sembrata la squadra più forte, doveva arrivare a Mosca con un vantaggio di due gol a zero.
I bernesi si ritroveranno davanti lo stesso avversario dell’andata. Ai russi non conviene esporsi, spingere, anche perché loro sono più bravi a mettere in difficoltà l’avversario giocando di rimessa.
Allora sarà l’YB a provare, a fare la partita. Deve rischiare e allo stesso momento deve essere concentrato in difesa. Lo Young Boys deve crederci, assolutamente. Lo deve fare per i troppi mormorii di una squadra svizzera data da tutti per spacciata.
Mancherà Hourau. Non possiamo nasconderci dietro a un dito. La sua assenza peserà in termini di potenzialità fisica e tecnica, ma soprattutto a livello di personalità. Il francese è l’allenatore in campo, pronto ad aiutare il compagno in difficoltà, a incoraggiarlo, a rimproverarlo quando ve ne fosse il bisogno.
Questa assenza potrà consegnare al tecnico austriaco un attacco più agile e veloce che potrebbe mettere in difficoltà una lenta difesa a tre dei moscoviti. Al momento in cui scriviamo non si conoscono le intenzioni del Mister bernese, è probabile che schieri un attacco con Assalè /Ravet con Fassnacht nel ruolo del francese e con Nsame pronto a subentrare nel caso di rinforzo per il reparto d’attacco. Chissà, magari il bello deve ancora venire.