ACB: Giulini torna a parlare

scritto da Davide Perego

E’ da Villa Sassa, in quel di  Lugano, che il Presidente del Bellinzona Gabriele Giulini torna a parlare dopo lunghi giorni di silenzio. Un silenzio irreale per chi, immerso nella realtà del club, ha sempre vissuto di precisione e tempistiche cronologicamente rispettate. Un silenzio che nel momento più difficile è sembrato confermare le possibilità di una resa incondizionata. “Lotterò fino all’ultimo per arrivare alla 15esima stazione di questa lunga Via Crucis”. Con voce sofferta, con il respiro che inciampa nei denti, Giulini chiede sostanzialmente aiuto. Dopo aver fatto tutto (o quasi) con le proprie idee e con le proprie tasche, il Presidente ci tiene a sottolineare come lo sblocco di denaro concesso dalla SFL altro non sia che una boccata d’ossigeno proveniente comunque dalle sue stesse tasche.

Ossigeno per trascorrere il pù serenamente possibile qualche giorno in attesa che qualcuno accolga l’appello. Un appello che conferma l’intenzione di Giulini di aprire a nuovi interessati investitori che lui stesso non avrebbe mai respinto. “La vita non è sempre quella che programmiamo. Il ritardo nell’emissione di energie finanziarie ha peggiorato una situazione nella quale non avrei mai pensato di trovarmi. Non ho mai negato a qualcuno di salire sulla barca. Continuerò per la mia rotta che dovrebbe portare ad un approdo. Non mi chiudo a riccio, Accetto di discutere qualsiasi proposta sia dalla Svizzera che dal mercato internazionale”. Riparte da Villa Sassa la speranza di giocatori, collaboratori e tifosi del club granata di non venire risucchiati dal fallimento. I buoni propositi – soprattutto in situazioni come questa – non sempre ne premiano i promotori. Oggi però è un giorno di speranza per tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’ACB. E domani al Brugglifeld si giocheranno due partite. Entrambe fondamentali.

DP

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