Alberto Regazzoni: “Sultan of Swing”

scritto da Davide Perego

Ho sempre detto che per me chalcio e musica sono stati inseparabili amici di vita. Quando ascolto una canzone – forse non sempre – la associo a un episodio che la lega al chalcio. Faccio un esempio: per me la “Go West” nella versione Pet Shop Boys (probabilmente più coinvolgente di quella dei Village People) è legata al 2017 del Chiasso mentre se casualmente mi capita di incrociare “Simply the Best” di Tina Turner mi vengono in mente i tempi cupi di un Lugano sconfinato nel dimenticatoio della Challenge League. Tutto questo per arrivare a scrivere che (senza forse) Alberto Regazzoni non abbia avuto un gran bel trattamento da parte del FC Chiasso.

Dopo aver premiato il suo capitano in ritardo di 15 giorni rispetto alla 100esima presenza in maglia rossoblù (e che prestazione contro lo Zurigo!!) la società lo ha scaricato senza particolare ringraziamento includendolo nella lista dei 17 giocatori di uno scarno comunicato stampa.

Che l’eleganza non sia una delle qualità di un FC Chiasso sempre più lontano dalla propria gente non fa notizia. Che Alberto Regazzoni sia stato amato più dai tifosi che non dalla società è stato altrettanto evidente.

Ci sono diversi modi per liquidare una “bandiera”, ma in nessun caso – altrove – sarebbe finita a livello mediatico come tra Regazzoni ed il Chiasso.

Premiato contro lo Sciaffusa e sostituito dopo soli 7′ a seguito dell’espulsione di Guatelli. Era il 15 Maggio 2017: pochi giorni dopo il suo 34esimo compleanno. Finì 0-6 e fu la punizione meritata perchè certe cose non si possono fare. Ci sono leggi non scritte che vanno rispettate: in quella partita il Chiasso non si giocò assolutamente nulla e togliere il proprio capitano nel giorno della sua festa fu gesto irresponsabile e calcisticamente “anticostituzionale”.

Ne seguirono quattro partite da non convocato: uno scempio prolungato.

C’è una frase alla fine di “Sultans of Swing” dei Dire Straits che mi ha fatto venire in mente Regazzoni: “Goodnight, now it’s time to go home”. Mi è venuta in mente per l’esatto contrario: arrivederci campione. Arrivederci a molto prima di quanto il FC Chiasso possa immaginare. Il Ticino ti aspetta.

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