Alla conquista di un sogno: Francesca Zanzi è del Brescia Femminile!

scritto da Riccardo Vassalli

“Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti”. La citazione potrebbe essere benissimo tatuata su una parte del corpo di Francesca Zanzi, 22enne di professione calciatrice. Già, perché da qualche giorno a questa parte la vita di Francesca ha subito un cambiamento radicale, ovviamente in senso positivo.

A partire dal primo agosto, il portiere di Rancate compirà il salto tanto atteso, quello sempre sognato. L’avventura di sette anni a difendere i pali del Balerna Femminile è oramai giunta al capolinea, all’orizzonte una nuova sfida da vivere tutta d’un fiato. La Serie A italiana, la Women’s Champions League con il Brescia Calcio Femminile. “Il sogno da bambina, ancora non me ne rendo conto”, ammette Zanzi senza badare troppo a contenere le emozioni.

Con il nuovo “numero uno” del Brescia Femminile abbiamo scambiato due parole a proposito dell’avventura che si appresta ad intraprendere, prospettive future e un “grazie di cuore” al Balerna Femminile.

Francesca, sei pronta per questa nuova esperienza? Come ti senti ad entrare nel calcio professionistico?

“Sono prontissima, non vedo l’ora di iniziare. Ho tanta voglia di mettermi in gioco e di imparare il più possibile. Davanti a me ho ragazze con maggiore esperienza da cui potrò soltanto imparare molto. Ancora non ci credo, probabilmente realizzerò solo quando mi troverò sul campo. È un sogno che rincorro sin da quando sono bambina e finalmente si è avverato”.

Via l’euforismo, ci sono anche paure?

“Sì, le paure sono tante. È la prima volta che vado via: abitare da sola mi fa paura, ma penso che mi farà crescere molto e imparerò tante cose. Mi dispiace lasciare in Ticino amici e famiglia, ma sono sicura che riuscirò a mantenere i contatti. Per quanto riguarda l’ambito calcistico so che ho tantissimo da imparare, ma non ho nessuna paura in particolare”.

Quali sono gli aspetti che ti hanno spinto verso questa decisione?

“Come si potrebbe rifiutare un’occasione così grande? Appena si è presentata l’opportunità non ci ho pensato due volte. Brescia è una piazza importantissima con un palmares ricco e delle giocatrici fortissime. Mi ritrovo in Serie A e anche in Champions League, cosa potrei chiedere di più?”.

Cosa ti aspetti dal tuo futuro? Un giorno ti rivedremo con la maglia del Balerna?

“Come detto in precedenza spero di apprendere il più possibile e dare il massimo per onorare la maglia prestigiosa che indosserò. In ogni caso non voglio fare progetti a lungo termine, voglio godermi momento per momento le cose belle che mi accadranno. Un giorno, sono sicura, tornerò dove tutto ha avuto inizio”.

Desideri dedicare questo traguardo a qualcuno in particolare?

“Sì, ma la persona indicata lo sa. C’è però una persona che ci tengo a ringraziare pubblicamente. si chiama Giorgio Donini ed è stato il mio allenatore portieri per ben cinque anni. Insieme abbiamo lavorato bene ed è gran parte merito suo, con la sua tenacia e caparbietà, se questo sogno oggi posso realizzarlo. Auguro a chiunque di avere un allenatore come lui perché è una vera fortuna”.

Inoltre… “ Ci tengo in particolare a ringraziare tutte le ragazze e lo staff dello sport club Balerna perché senza di loro tutto questo oggi non sarebbe possibile. Ho conosciuto persone fantastiche e qua ho lasciato un pezzo del mio cuore, ho condiviso 7 anni pieni di emozioni. Per questo mi sento di augurargli un grosso in bocca al lupo per il campionato, con la certezza che anche quest’anno faranno bene.”

C’è un consiglio che vorresti dare a una giovane calciatrice che inizia in Ticino?

“Sì, il mio consiglio è quello di non mollare mai, di continuare a lottare per il proprio sogno. Sono dell’idea che se una cosa la vuoi fortemente, prima o poi la ottieni.
Bisogna fare tanti sacrifici, bisogna imparare a farsi scivolare addosso le critiche e usarle come spunto per migliorare e soprattutto bisogna imparare ad ascoltare tutti i consigli.
A volte, anzi spesso, ci si trova sicuramente davanti tante difficoltà, soprattutto nel mio ruolo. Ma bisogna andare avanti, passarci sopra e ricordare che le risposte più belle vanno date in campo”.

1 commento

Anonimo 16 Luglio 2017 - 13:01

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