Atalanta, imparare il fair play sugli spalti, porte aperte allo stadio per le scuole

scritto da Walter Savigliano
Torna per la diciassettesima edizione la «Scuola allo stadio»: incontro con i campioni dell’Atalanta, i segreti del pre-partita, prevenzione di episodi di razzismo.

Direttamente dall’Eco di Bergamo, una bella iniziativa per sensibilizzare il Fair Play nei giovani (leggi l’articolo originale qui). Potrebbe essere utile anche in Ticino?

Dicassette, numero scaramantico per eccellenza, un vanto tutto nerazzurro per crescere le giovani generazioni allo sport, un appuntamento ormai tradizionale alle porte della maggior età. Allo stadio di Bergamo è stata presentata la 17esima edizione di «La scuola allo stadio» edizione 2017/2018 alla presenza del responsabile del settore giovanile nerazzurro Maurizio Costanzi, con i due storici organizzatori Lucia Castelli, psicopedagogista e Stefano Bonaccorso, responsabile dell’attività di base. Tra gli enti patrocinanti troviamo Comune di Bergamo, Coni, Lnd/Figc, Csi Bergamo e Provincia.

Tra le attività c’è la visita allo stadio, con tanti luoghi da scoprire, la ricostruzione di quello che c’è dietro la partita: l’incontro si conclude con la conoscenza di un campione di oggi. Tra gli obiettivi ci sono quelli di favorire la collaborazione tra Atalanta e scuola, evidenziare il valore educativo e culturale del calcio, abituare i ragazzi a fruire civilmente degli spettacoli sportivi, contribuire a prevenire episodi di razzismo, educare alla convivenza civile e fair play. L’iniziativa è dedicata agli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole primarie, alle scuole secondarie di primo grado e su richiesta anche per i più grandicelli: le classi pronte a riempire lo stadio di Bergamo il giovedì tra marzo e inizio maggio sono una trentina; si partirà giovedì 1 marzo per terminare il 3 maggio. In totale per l’edizione del 2018 sono attese 74 classi per un totale di 1535 studenti. 150 insegnanti e 20 studenti universitari. In totale, nelle precedenti 16 edizioni sono stati accolti 21.548 studenti, su 404 scuole e ben 1038 classi.

Caldara, Gagliardini e Conti, sono loro i modelli del progetto atalantino, sono loro il risultato più eloquente dell’interesse nerazzurro per il settore giovanile. A rappresentare i tanti ragazzi atalantini c’era il loro «capo», Maurizio Costanzi.

«È un’iniziativa che dimostra come si possa creare valori ai ragazzi di oggi. Dobbiamo dare continuità ai risultati, Atalanta per i giovani c’è, c’era e ci sarà, mettendo sul piatto tante risorse economiche. Bastoni è in Nazionale A, un valore più alto, ci sono anche tanti giovani che si affacceranno alla ribalta. L’ingresso di Barrow è graduale, il mister saprà fargli capire come funziona il passaggio dal settore alla Prima e quando sarà il momento il ragazzo risponderà bene. Risultati? Mettiamo nel mirino il cammino dai 10 anni per arrivare fino alla prima squadra, mi piacerebbe vedere 2-3 giocatori tra i più grandi, quello è il risultato più bello».