Avanti Chiasso ! Già…ma come ?

scritto da Redazione

Trentacinque giocatori sotto contratto per il club rossoblu di Challenge League.

Di questi, sono 28 quelli che hanno messo piede in campo nella stagione 2017/2018. Tra questi, qualcuno che evidentemente preferirebbe fare un altro lavoro, ma papà, oppure il destino, hanno voluto facesse il calciatore. Un po’ come chi si ritrova a fare il geometra nello studio di famiglia (senza nemmeno essere riuscito a laurearsi) o vegetariano a fare il macellaio nel negozio di mamma.

La bella vita del calciatore professionista, così come quella del cantante o magari anche quella di un attore, comporta diritti e doveri. Tra i secondi, c’è sicuramente (anche) quello di avere rispetto nei confronti di chi macina chilometri per andare a veder giocare la propria squadra e magari preferirebbe pure vedere in tribuna chi non ha voglia di sporcarsi la maglia.

Abbiamo sempre sostenuto il Chiasso 2017/2018 perché è stato bello (fino a un certo punto) andare al “Riva IV” così come in trasferta a veder giocare una squadra viva e sincera. Una squadra serena, nonostante qualche distrazione societaria e la consapevolezza di giocare un campionato senza classifica. E’ però tutto franato conseguentemente alla scelta di andare nuovamente ad abbondare la rosa, a modificarla, a mettere in campo giocatori mentalmente votati a sperare in futuro diverso e lontano dal “Riva IV”. Giocatori imposti all’allenatore da contratti e strette di mano. Giocatori andati e venuti per giocare un’amichevole o per fare qualche settimana di allenamento.

Chi decide cosa ? Questione che avevamo già affrontato e sulla quale sarebbe una sconfitta tornarci. Il problema non sono evidentemente i risultati e Sciaffusa non può essere trasformata in un’aula di tribunale. I processi li fanno i tifosi, li fanno gli azionisti, li fanno gli sponsor che di questo passo stanno assistendo ad una frana di (buone) intenzioni che sono spesso condizionate proprio dalla mancanza di professionalità di qualche giovincello che si sente arrivato, ma non è abbastanza intelligente per vedere che fine hanno fatto alcuni suoi simili.

L’impressione è quella che non tutti stiano remando nella stessa direzione. Brutto affare: quale direzione ? E’ un po’ quello che nonostante tutto continuano a chiedersi i 300 che hanno sfidato il gelo per il posticipo con lo Xamax e quei pochi che ancora vorrebbero riportare il FC Chiasso nelle scuole e sulle prime pagine dei giornali per imprese sportive.

La croce, tirata addosso a qualcuno, non ha mai risolto alcun problema. Se vogliamo, possiamo anche discutere l’operato di Schnyder al “Lipo Park” (soggettivamente corretti i rossi a Russo e Delli Carri; esagerato ed inesistente il secondo giallo a Soumare), ma siamo proprio certi che sia questo il punto ?