Baldo Raineri, “grazie a chi mi ha dato la possibilità”

scritto da Walter Savigliano

Intervista a Baldo raineri dal sito fcchiasso.ch

The end. Cala il sipario sulla stagione del Chiasso, con una vittoria larga nel punteggio, e mentre nel piazzale ci si saluta e qualche tifoso aspetta i calciatori per avere la maglietta come ricordo, in sala stampa Baldo Raineri ringrazia tutti e traccia un bilancio delle sue dieci partite in panchina.

“Quando sono arrivato ho fatto una scommessa con i ragazzi, volevo fare più di 40 punti, non è successo, si è visto quel che è stato e quali sono stati i risultati”, esordisce.

Ma è soddisfatto di quanto ottenuto? “A parte il Wohlen che abbiamo sfidato due volte, abbiamo incontrato tutte le squadre che hanno fatto classifica, ce la siamo giocata con tutti, non ci siamo mai risparmiati, e non abbiamo mai fatto  il conteggio dicendo ‘qui pareggiamo, qui vinciamo’, siamo sempre scesi in campo per giocarcela contro tutti e per raggiungere il massimo del risultato. Per quattro volte ci siamo riusciti, le altre no, mi dispiace e mi rammarica, ma devo dire grazie ai ragazzi che mi hanno seguito sin dal primo giorno, facendo tutto quello che chiedevo nel massimo delle loro possibilità: solo pochissime volte non ci sono riusciti, non c’è niente da rimproverare né a loro né a nessuno”.

Subentrare non era evidente, con un torneo così particolare, vero? “Non era facile far continuare un campionato chiuso a gennaio, non è stato semplice stimolarli e tenerli sempre concentrati, anche perché venivano da un periodo brutto. Le prime due partite ci hanno regalato vittorie con due squadre importanti e ci avevamo permesso di ricaricare le batterie, ma come si è visto i ragazzi non andavano più nemmeno a spingerli, erano scarichi: era il momento giusto per staccare, è un anno circa che lavorano costantemente, ci sta che la loro gioventù li ha portati a voler staccare la spina”.

A un tecnico non piace parlare dei singoli, ma crede che qualcuno dei suoi ragazzi sia pronti per il salto in categorie superiori? “Ci sono diversi giocatori, dipende che tipo di collocazione e importanza dai nel salto di categoria. Per far sì che le squadre di Super League vengano a attingere nel Chiasso, il Chiasso deve fare un campionato di alta classifica, allora le big verranno a vedere e ciascuno prenderà chi ha bisogno. Posso dire tutti o nessuno, ognuno in base al progetto tecnico sceglie. Tanti ragazzi hanno la possibilità di affacciarsi a qualche club importante, è stato fatto con Krasniqi, in prospettiva futura lo farà anche qualcun altro. Io guarderei anche qui in zona, abbiamo il Lugano vicino che ha preso Abedini, magari succederà che viene data la chance ad altri”.

Con che stato d’animo saluta oggi il Chiasso? “Il calcio è strano, particolare, bello, lo ami e lo odi allo stesso tempo, ti fa gioie e soffrire. Sapevo già come sarebbe stato, torno a casa felice e contento, ringrazio tutti, chi mi ha dato la possibilità di fare la toccata e fuga, il presidente, il direttore. Ho molta tristezza, da tutta la settimana,. Adesso non riesco a realizzare, da domani che so che non dovrò venire alle 7.30 a lavorare e a sentire lo spogliatoio sarà peggio”.

Leggi qui l’intervista originale.

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