BASILEA, GIRARE PAGINA!

scritto da Flavio Ferraria

Foto dal sito ufficiale Basilea

Perdere allo Stade de Suisse contro la seconda forza calcistica della Confederazione ci può stare, aggiungiamo pure che siamo alla prima giornata dove ancora le gambe non fanno la coppia con il cervello e ci sono ancora 35 partite da giocare. Detto questo calma e lavorare.

Però dai novanta minuti bernesi l’impressione avuta che la stagione iniziata non sarà schiacciante come quella terminata circa due mesi fa. Ci sono momenti irrevocabili in ogni storia e in ogni luogo, nel calcio, nella politica in cui si arriva ad un punto di non ritorno: l’attimo in cui un frutto si stacca dall’albero, il momento esatto in cui la pasta scuoce.

Sabato allo Stade de Suisse potrebbe essere successo proprio questo: la chiusura di un ciclo rossoblu? Una singola sconfitta non può mai diventare l’occasione per una caccia al colpevole, ma i Campioni visti a Berna contro i gialloneri è stata la squadra più brutta degli ultimi anni. Sfasati, senza mordente, con gravi lacune soprattutto in attacco e a centrocampo.

La prova dell’olandese Wolfswinkel è stata deludente, Delgado ha passeggiato per tutta la partita. In difesa sia Sucky che Akanji hanno sofferto.

Il mercato del Basilea latita, di tre attaccanti ne sono arrivati uno e…mezzo. Oltre al già citato olandese,al S.Jacob si è presentato il “giovanotto” Oberlin.

La speranza elvetica ha segnato e giocato in una prima divisione, in Austria, ma senza togliere nulla al campionato austriaco, non stiamo parlando del più difficile campionato europeo. In più Oberlin dovrà essere disciplinato sia in campo che fuori.

Alcuni club stranieri puntano il portiere Vaclik, il migliore sabato, ed Elyounoussi: i loro probabili sostituti?

Sta proprio qui la questione, lo staff tecnico sembra fermo, incapace di organizzare il ricambio. Puntavano al portiere Belec, riserva di Handanovic nella Nazionale slovena, ma dal Carpi è stato trasferito al Benevento, neo promossa italiana in Serie A, che ha bruciato i renani. Quando hai giocatori interessanti venderli è facile, ma trovare dei sostituti quanto meno dello stesso livello è cosa difficile. Devi faticare, devi sobbarcarti ore di viaggio, ti devono bruciare gli occhi a forza di vedere partite.

Dal di fuori sembra che Streller fatichi a trovare soluzioni adeguate e avere i contatti giusti. La prima partita è andata, la seconda sta per arrivare e alla Champions League mancano più di trenta giorni.

Quando il frutto cade, la pasta scuoce è il momento di capire come si volta pagina.