BCL: Chiasso delle meraviglie; manita a Schällibaum

scritto da Davide Perego

Al termine della partita – per quanto giocata di fronte ad una tribuna semi deserta – il Chiasso si è ritrovato improvvisamente a casa. Cicatrici lunghe da guarire, si sono rimarginate nel pomeriggio autunnale del “Riva IV” : uno stadio certo malinconico, vecchio, ma sempre in grado di rievocare leggende e miti di un passato glorioso. Ci si stropiccino pure gli occhi – si tenga in debita considerazione la prestazione anonima dell’avversario – e si festeggi ciò che è giusto perchè da domani ci sarà da pensare allo Zurigo. Chiasso – Aarau finisce 5-1, ma l’impressione è quella che alla squadra di Schaellibaum sia andata anche bene.

In vantaggio abbastanza casualmente in mischia con Garat (al secondo centro stagionale), la compagine argoviese è stata gradualmente schiacciata nella propria metà campo ed a logica conseguenza sono arrivate prima la rete di Said (24′) e poi un miracoloso intervento di Pelloni che ha permesso ai suoi di andarsi a fare lavare il cervello nello spogliatoio con un risultato ancora utile. Le sensazioni dei primi 45′ sono state confermate tutte nella ripresa, per quanto Jäckle e compagni avranno da recriminare per un palo a porta vuota colpito dall’indisponente Nganga sul risultato ancora in bilico. Il meritato vantaggio la squadra di Scienza lo costruisce sull’asse Said – Padula con quest’ultimo (uno dei migliori in campo) bravissimo a mettere sulla testa di Marzouk la palla del 2-1 (59′).

L’Aarau fatica a riprendersi anche perchè davanti Rossini e Ciarrocchi sono due statue di marmo ed in mezzo al campo il solo Wüthrich non basta per dare anima ad una squadra in preda ad un avversario che corre il doppio. Gli anni pesano tanto sull’economia del confronto e allora ci pensa Mujic – un minuto dopo il 2-1 di Marzouk – ad approfittare di una difesa argoviese totalmente in panne per firmare a porta vuota il 3-1 sfruttando un assist involontario di Marzouk. Il 4-1 è una perla del nuovo attaccante numero 57 che in rovesciata sfrutta un intelligente assist di Mujic per segnare un goal che fila dritto sul palco della prossima notte degli oscar. C’è tempo ancora per sbagliare due volte il pokerissimo che tuttavia arriva ad un quarto d’ora dal termine per merito dell’inesauribile Padula anche se la firma sul referto sarà quella di Simic. Chiasso bellissimo con un centrocampo di straordinaria compattezza che mischia la qualità di Said alla generosità di Ramadani.

Esterni alti e attacco sembrano di un altro pianeta rispetto a quanto visto nella prima fase della stagione. Dietro – se si eccettuano le giocate con i piedi – Guatelli salva il risultato sullo 0-0 con una parata d’istinto straordinaria e guida con esperienza un reparto nel quale giganteggia capitan Monighetti e che traballa solo un pochetto nei primi venti minuti: tanti servono ad Urtic prima di entrare in partita. Male, anzi malissimo, l’Aarau. Certo preda della miglior condizione atletica del Chiasso, la squadra di Schaellibaum è sembrata senza idee e potenziali fenomeni quali Tréand e Rossini sono stati completamente annullati esaltando ancora maggiormente la prova di Sébastien Wüthrich, uno che nel corso della carriera non si può scrivere che sia stato particolarmente fortunato.

Cala il sipario su quella che potrà essere ricordata come una delle migliori prestazioni del Chiasso nella storia del “Riva IV”, ma non si spegneranno i riflettori sui dettagli che hanno permesso a Beppe Scienza di schierare una squadra che giocando in questo modo potrà togliersi dai bassifondi molto prima di quanto ipotizzabile all’inizio della seconda fase. Ottimo l’arbitraggio del Sig. Pascal Erlachner.

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