Casinò Lugano Cup, Angelo Renzetti: «Sono un po’ preoccupato, in questo momento siamo al 60% delle nostre potenzialità»

scritto da Claudio Paronitti

Angelo Renzetti (a sinistra), a colloquio con Giuseppe Marotta, direttore generale dell’Inter

La conferenza stampa di presentazione della Casinò Lugano Cuo è stata anche l’occasione per Angelo Renzetti per fare un primo bilancio estivo della sua creatura

Il Presidente bianconero, pur ritenendosi soddisfatto della partnership con l’Inter, mostra qualche preoccupazione in vista della prossima stagione  agonistica, che vedrà il gruppo sottocenerino affrontare Raiffeisen Super LeagueHelvetia Coppa Svizzera e, dulcis in fundo, UEFA Europa League.

«In questo momento siamo al 60% delle nostre potenzialità. Per arrivare al 100% occorrerà introdurre al meglio i nuovi arrivati, valutare se serviranno nuovi innesti e vendere i calciatori che ci siamo prefissati per permettere loro di giocare. Stiamo facendo delle riflessioni a proposito, sapendo che il campionato è alle porte».

«Al momento il mercato non è chiuso, soprattutto in uscita. Speriamo di fare cassa con quelli che possono permetterci di guadagnare qualcosa. È la nostra priorità. Junior? A oggi non abbiamo ancora ricevuto offerte concrete. So che c’erano due trattative con due squadre tedesche. Una però è rimasta nella categoria cadetta avendo perso le ultime sfide stagionali [con ogni probabilità il riferimento è all’Amburgo, ndr] e l’altra ha perso lo spareggio [lo Stoccarda, ndr]. Diciamo che non siamo partiti con il piede giusto. Comunque, pur non essendo un aspetto rassicurante, abbiamo costruito una squadra indipendentemente dalla sua cessione».

«Le mie preoccupazioni [del dopo-Chiasso] sono rimaste, io vivo la vita a modo mio e certi atteggiamenti, sia contro i rossoblù che con l’Ingolstadt, un match che non ho visto, non mi sono piaciuti. Siamo una squadra che giocherà l’Europa League, dobbiamo cercare di fare risultato, sempre e ovunque».

«Contro l’Inter non voglio veder subire due-tre gol di testa. Se ciò accadrà, mi arrabbierò. Detto questo, il nostro nome deve essere veicolato a quello dei nerazzurri, in futuro potremmo fare ancora qualcosa. Sono contento [di questa collaborazione]».

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