CHalcio: cinque anni e oltre due milioni di pagine visitate

scritto da Davide Perego
L’analisi di un “prodotto” pone spesso un dilemma in coloro
che dopo averlo creato ne vogliono dare un giudizio non superficiale: valutarlo
per i suoi risultati, siano essi numerici o commerciali (e quindi ammettendo
che vi sia almeno una componente di scelta nella valutazione) oppure, dopo aver
esposto all’analisi e alla critica le loro stesse valutazioni, adottare le
conseguenti considerazioni al fine di ottenere un possibile miglioramento che
tuttavia sarebbe oggetto di modifica assolutamente soggettiva. Ciò da cui al
momento non ci si può dividere sono i numeri che CHalcio ha messo in cascina in
questa nuova fase della propria quinquennale esistenza.

Numeri da fare invidia
ai professionisti del settore che ancora e chissà per quanto tempo dormiranno
sonni tranquilli in attesa che il mercato trasformi il letargo in necessità
urgente di risveglio. Il punto zero di CHalcio è stato quello di riuscire a
costruire una redazione giovane e frizzante. Un gruppo di ragazzotti svegli e
soprattutto appassionati che hanno vincolato il loro gratuito impegno al
desiderio di approdare sui social e di convenire con il sottoscritto che lo
sminuito e male commercializzato sottobosco del CHalcio under Challenge League
abbia un utenza seria, appassionata, intelligente e soprattutto “affamata”.

Non
è assolutamente per aumentare i propri consensi che finalmente CHalcio sia
riuscito a far fiorire questo sottobosco: è stata una necessità dettata dalle
convinzioni di chi ha creato questo giornale on line diventato per un numero
esagerato di appassionati insostituibile. Tutto quanto è oggi CHalcio
rappresenta il punto di partenza di un’idea ancora molto lontana dall’essere
sviluppata in tutta la propria potenzialità. Ho sempre in mente il giornale
scritto dai ragazzi, lo sviluppo dei racconti sulle esperienze con le loro
squadre giovanili (quelle che si ricorderanno davvero per tutta la vita come
l’emozione del primo goal), le partite dei big scritte e raccontate con occhi e
penna di un bambino. Ho sempre la convinzione di poter offrire un prodotto
sempre più completo e ovviamente fruibile gratuitamente grazie al quale
riassumere con ordine una democratica panoramica di tutto quanto sia CHalcio.
Per poter arrivare a questo è necessario sconfiggere ancora molta diffidenza
nei nostri confronti. Siete ancora troppi a non aver capito o ad averci bollato
ed escluso per le nostre simpatie. La Redazione ed i collaboratori simpatizzano
principalmente per Chiasso e Mendrisio. Una (minima) parte per il Lugano. Sfido però
chiunque a negare il nostro interesse e la nostra richiesta (scritta) di
collaborazione e partecipazione alle realtà che non riusciamo a seguire per
mancanza di tempo o che non sono rappresentate in redazione in tema di simpatie calcistiche. Il primo a svegliarsi è stato il sottobosco della 2^ Lega
Regionale e questo grazie in primo luogo agli assoluti protagonisti, diventati
ormai parte integrante non ufficiale della nostra lunga lista di collaboratori.
Grandi segnali di apprezzamento anche da parte dei più giovani: gli articoli
sulle partite delle giovanili di Team Ticino e FC Mendrisio hanno dimostrato
l’interesse in primo luogo dei ragazzi. Siamo tuttavia molto lontani da una
copertura interessante dell’oggetto. L’aumento spropositato delle pagine lette
(anche oltre 4000 in
un solo giorno ricco di avvenimenti) ci ha posti di fronte alla necessità di
dare sempre di più, ma il dato gratificante riguarda il rapporto tra l’aumento
di utenti e l’interesse fino a qualche tempo fa prossimo allo zero nei riguardi
degli approfondimenti che non riguardano le squadre ticinesi. E se oggi può
essere oggetto di interesse l’approfondimento di Badone sulla partita Lucerna –
San Gallo, lo si deve non solo alla sempre considerevole professionalità di uno
dei nostri ragazzi di spicco ed oggettivamente professionale, ma anche all’ingresso nella nostra famiglia di
nuovi e maggiormente interessati utenti: che chiedono, partecipano, contribuiscono.

Oggi ci tengo a scrivere con grande
entusiasmo che CHalcio.com è un bambino che nonostante abbia sempre bisogno di
avere un genitore a controllarlo sta entrando nell’età dell’adolescenza. Per la
prima volta in cinque anni non ho appeso il cartello “chiuso per ferie” prima
di partire per le mie tre settimane di vacanza. Ariele Mombelli, Omar Sartori e
Riccardo Vassalli hanno garantito con serietà e professionalità quasi
impossibili da trovare laddove non vi sia nemmeno un minimo rimborso spese a
giustificarne l’incredibile impegno, una qualità straordinaria in un mese
cruciale per la ripresa delle attività ma spesso avaro di riscontro in termini
di numeri. Sono loro il punto zero di CHalcio, con le loro idee, la loro
passione e la loro serietà. A fare da collante tra coloro che manualmente
operano per migliorare anche la grafica (qui direi che siamo al limite
consentito per le possibilità di sviluppo tecnico di quello che nasce
sostanzialmente come un blog) il contributo essenziale di Luigi Badone i cui
servizi dai campi – mai necessari di una correzione – sono sempre gestiti con
una professionalità di non facile riscontro sulla carta stampata. Luigi scrive
dagli stadi così come dalle periferie con immutato entusiasmo e mai da una scrivania per sentito dire. Questo, vale per tutti noi, a
farci distinguere da un panorama di discreti scrittori che non seguono una
partita di calcio e navigano per sussurri nelle orecchie o per comunicazioni telefoniche. La lista di chi vorrei ringraziare è infinita, ma senza campanilismi mi si consenta di abbracciare anche i ragazzi de “Il Mio Chiasso”, infaticabili ed apprezzabili “collaboratori” quando (spesso) ne abbiamo bisogno. Infine i collaboratori: veramente tutti quanti. Da chi vuole restare anonimo, a chi si firma con uno pseudonimo, a chi non si firma del tutto. A chi vorrebbe ma non può. A chi potrebbe ma non vuole. Ne abbiamo veramente tanti e tra questi, Nappi, Monticelli e Maeder i più costanti nella loro presenza. Al popolo che non conosco di FB e Twitter (questa è una scelta dettata dall’impossibilità di relazionarmi e di avere abbastanza tempo per essere lucido) che mi dicono sia in quotidiana crescita. A chi ancora non conosco perchè non ha coraggio di scriverci. A chi si gira dall’altra parte perchè non ha gradito un voto o perchè si sente tanto piccolo da non aver capito che qui non si odia nessuno e non si rema contro se non per convinzione. 

Mi viene in mente una splendida canzone di Ligabue – quando era Ligabue e quando aveva una backing band – “Seduto in riva al fosso”, da “Buon Compleanno Elvis!” che ha compiuto trentanni. Così mi sentivo quando sono partito con la grafica spartana di Fabrizio Bolzoni (grazie ovunque tu sia in questo momento) “lontano da me, lonatno da noi, lontano dalla giostra che non si ferma mai”. Così mi sento oggi, seduto in riva a questo fosso meraviglioso, apprezzato soltanto da chi ha la passione più lunga del suo conto in banca. E vi aspetto numerosi. Con le vostre domande: “Lontano da chi ? Lontano da che ? Lontano per sentito dire senza un perché ?”. (dp)

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