Chiasso: che l’inizio abbia inizio

scritto da Davide Perego

chiassoConcluso senza sorprese il tormentone Lugano – quelle arriveranno con ogni probabilità con l’inizio del campionato – i media ticinesi sono ora concentrati nel quizzone relativo al prossimo allenatore del Chiasso. Di certo, a furia di spararle grosse si è fatto crescere l’interesse e si sono già bruciati diversi nominativi. Sappiamo che il nuovo allenatore del Chiasso sarà un nome sconosciuto al popolo della Challenge League. Sarà italiano. Oppure – qualcosa andasse storto come accaduto a Lugano – si potrebbe aprire l’ipotesi di una soluzione interna. Come a Lugano. Si ripone nel nome dell’allenatore – senza conoscere chi saranno i giocatori – una fiducia illimitata. Come se questo nome possedesse poteri magici per far volare la squadra. Saremmo tutti (ma proprio tutti) bugiardi se scrivessimo di avere fiducia nel lavoro post campionao delle due maggiori realtà ticinesi. Non lo siamo e siamo tutti pronti con le nostre penne belle cariche per sparare inchiostro sui nuovi allenatori, sui DS e sui giocatori. Tutto (ma propro tutto) lascia intendere ad un anno molto difficile per Lugano e Chiasso. Si partirà senza quelle basi che pure con tanto sacrificio si erano gettate nelle ultime due stagioni. Si parte un po’ da zero e da principali candidate alla retrocessione: il parere è unanime. Basta solo aver voglia di leggere cosa ne pensano in primis oltre Gottardo. Gli umori nella regione sono altrettanto nitidi. L’importante è che anche a Chiasso si cominci a lavorare. Di tempo ce n’è poco e le incognite saranno molteplici. Accattivarsi le simpatie degli irriducibili dovrà rientrare tra le priorità.