CL: Lugano vincente ma non eccezionale

scritto da Davide Perego
E’ stata una grande festa. Il Lugano ed il Ticino sono dunque ad un passo dal ritorno in Super League. Un affare per tutto il Cantone che dopo anni di sola Challenge lenirà il dolore non solo del popolo bianconero ma quello di tutti gli appassionati che avranno il desiderio di veder giocare dal vivo le grandi squadre del calcio elvetico. Parte ora il conto alla rovescia per la grande festa finale considerando che il cammino della squadra di Bordoli è chiaramente in discesa. Proprio il tecnico del Lugano – arrivato a Cornaredo dopo essere passato da Locarno, Wohlen, Mendrisio e Chiasso – è stato l’artefice nella gestione di un gruppo costruito per vincere ma all’apparenza non semplice da amalgamare date le sue qualitative componenti. Spiace scriverlo – ma se così non fosse spenderemmo il nostro tempo libero facendo altre cose – ma questa volta (chi ci segue sa che è un’eccezione) non siamo d’accordo con le parole del tecnico bianconero rilasciate a caldo dopo il fischio finale del derby di ieri sera: ” sono contentissimo, perché credo che abbiamo offerto una prestazione eccezionale. Non abbiamo fatto giocare il Chiasso, hanno visto tutti che c’era solo una squadra in campo. Dopo l’1-0 abbiamo reagito continuando a fare il nostro gioco e abbiamo strameritato di vincere perchè se altre volte siamo stati ottimi questa sera siamo stati eccezionali”.

Ci sta tutto l’entusiasmo ed è giusto averlo, ma in realtà non è andata proprio così. Prima e dopo il goal del Chiasso ed almeno fino al termine del primo tempo è stata la squadra rossoblu ad avere in mano le redini della partita ed anche quelle del gioco. Il tiki taka della squadra di Schaellibaum ha messo seriamente in difficoltà i bianconeri tanto che fino alla distrazione che ha permesso a Malvino di segnare il 2-1 l’occasione più importante era capitata sui piedi di Magnetti che in una serata storta ha pensato bene di voler fregare Russo con un impossibile pallonetto da posizione più che favorevole. Per dirla tutta, ma senza alcuna vena polemica, il Lugano ha fatto molto meglio in altre circostanze e la considerazione trova supporto nelle immagini che chiariscono ancor più le responsabilità del Chiasso in ciascuna delle reti che hanno permesso al Lugano di arrotondare il risultato. Più che eccezionale prestazione del Lugano – che effettivamente ha strameritato di vincere – andrebbe sottolineata la mentalità sbagliata con la quale i rossoblu hanno giocato il secondo tempo. Un passo indietro – anche se oramai il campionato e la promozione sono una realtà che merita tutte le copertine – per non perdere di vista la linea di condotta che ha permesso al Lugano di arrivare a questo punto non farebbe male. Anche perchè, lo sottolineavano i tifosi bianconeri al termine del primo tempo, la differenza tra prima ed ultima (si passi il gioco di parole) non si era sin li proprio vista. Il Lugano delle rimonte – specie a Cornaredo – ha invece confermato di essere la miglior squadra di questa Challenge League in tutta una serie di dettagli che i più attenti ed appassionati non si saranno lasciati sfuggire. Più di tutto però, e non pecchi di presunzione proprio ora, è stata determinante l’umiltà del suo condottiero e la gestione affatto semplice delle tante stelle presenti nella rosa. (dp) 

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