Da Due a Sei: il pagellone 2014-2015 del FC Chiasso

scritto da Davide Perego
Come da tradizione, “Il Mio Chiasso” ha pubblicato nei giorni scorsi l’atteso pagellone di fine anno che riguarda la prima squadra del club rossoblu. Di seguito i giudizi della redazione che Chalcio.com pubblica sempre con particolare entusiasmo.

Guatelli, 4.5: Un portiere affidabile, serio e mai sopra le righe. Un infortunio nell’amichevole più inutile del mondo organizzata da Degennaro a Novara, lo mette fuori gioco per due mesi. Ha pietà di tutti e rientra prima del tempo per evitare ai suoi compagni ulteriori figuracce.
Martinazzo, 4: Vedersi preferire Badalli per più settimane è forse peggio che mandare i propri figli all’asilo sapendo che la maestra si chiama Annamaria Franzoni. Richiamato dalla disperazione, a Wohlen è l’eroe della vittoria che tiene a galla il Chiasso.
Badalli, 2.5: Chi non l’ha insultato pesantemente per almeno quattro partite consecutive non si può definire un vero tifoso. 
Lüchinger, 4: Più che di lui, la tentazione di parlare del suo parrucchiere è alta. Ma.. c’è sempre un ma e quindi non vogliamo infierire ulteriormente sulla povera testa del ragazzo. In campo, dopo essere stato abbandonato a metà campionato come un cane all’autogrill, Lüchi ritrova il posto che gli spetta nel momento topico del campionato, tornando a ringhiare come lui sa fare.
Djuric, 3: Un girone d’andata appena sufficiente non basta. Il capitano di plastica abbandona la nave pensando di essere un fenomeno. Si limita a scaldare la panchina di Cornaredo e si prepara a quelle più accoglienti del St. Jakob e del Letzi. Scelte di vita: il Chiasso senza di lui ha trovato un difensore più forte e si è salvato, lui ha festeggiato una promozione conquistata da altri.
Nico Madero, 4.5: Raccattato in fretta e furia dopo la cessione di Djuric, il giovane centrale piace per voglia e attaccamento. Su di lui si può costruire il futuro, sulla bella fidanzata la campagna abbonamenti del prossimo anno.
Rouiller, 5: Un dono mandato dal cielo per questa squadra che, con lui e Madero, diventa a tratti insuperabile. Professionista vero, incredibile che non sia in Super League.
Sembroni, 3.5: Sparito Degennaro è sparito pure lui facendo la fortuna di tutti i commessi dei negozi di telefonini della zona che hanno potuto contare sulla sua fedele compagnia nei pomeriggi più tristi. 
Felitti, 4: Quando gli addetti ai lavori si accorgono che esiste ancora, lui si fa trovare pronto e mette in campo classe e voglia. Poi incappa in un brutto infortunio che lo terrà fuori ancora per diverso tempo. Forza.. non mollare!
Monighetti, 4: “Michiiiii Michiiiii..” rimbomba ancora oggi nella testa dei molti tifosi che hanno condiviso con la sua bella famigliola molte trasferte. Protagonista prima, dimenticato poi, pronto quando più c’era bisogno. Stagione difficile ma positiva per lui che, con più continuità, potrebbe essere tra i migliori terzini della categoria.
Quaresima, 4.5: Il suo sorriso e il piacere che ha il vecchio Quare nell’indossare la maglia rossoblu rimarranno per sempre stampati nella mente di tutti i tifosi. La sgroppata nel derby casalingo è già negli annali. Dedizione e sacrificio per lui che come Recla dev’essere l’esempio per tutti i piccoli calciatori.
Franin, 4: Se lo incontri per strada sembra inviato da Papa Francesco come ambasciatore della pace nel mondo. Poi lo vedi all’improvviso in campo e ti chiedi come mai non sapevi nemmeno che giocasse nel Chiasso, nonostante i fenomeni siano fatti di altra sostanza. È un po’ come i bollini della Migros.. da riproporre di tanto in tanto aspettando la scheda completa.
Reclari, 4.5: Il Capitano dei tifosi, il ragazzo di casa. Stagione difficile la sua ma la passione che nonostante tutto mette ogni giorno per questi colori, sono un patrimonio inestimabile in un calcio moderno, dove si predilige imitare Cristiano Ronaldo o Ibrahimovic che non mettere il cuore per una maglia che ancora molta gente ama.
Maccoppi, 4.5: Classe sopraffina e giocate d’alta scuola. Questo è Maccoppi che purtroppo dimentica che il campionato inizia a luglio e non a gennaio. Esaurite le scorte di zucchero filato, decide di fare il protagonista risultando decisivo negli ultimi sei mesi per raggiungere la salvezza.
Diarra, 3.5: Invitato con la dovuta dolcezza a svegliarsi, dopo essere fuggito dal retro tribuna probabilmente aiutato dagli specialisti del caso, il Maliano si rende conto che il tempo passa anche per lui e che la favola Lecce è finita da un pezzo. Trova minuti e continuità ma brilla meno di un vetro appannato.
Parfait, 3: Fa a botte con tutti ma evita saggiamente di prendersela con chi lo deve sopportare tutta la stagione pagando pure il biglietto per vederlo giocare. Chiede in prestito la carta grigia dell’auto di Rega per potersi sfondare al Burger King di Coldrerio approfittando dello sconto valido fino a fine giugno. Finito lo sconto, finito il contratto. Addio.
Regazzoni, 5: Imprescindibile. In campo, in tribuna e fuori. Tiene viva la squadra a suon di assist e gol e, quando porta la fascia di Capitano, si trasforma. La fotografia del suo campionato è racchiusa in un’istantanea scattata a Bienne, dove non riesce a trattenere le lacrime mentre abbraccia la sua gente.
Mihajlovic, 4.5: Ha passato le feste natalizie a guardare vecchie puntate di Holly&Benji su youtube, rifiutando l’arrosto, il vin santo del nonno e pure il pandoro. A Gennaio è un altro giocatore e con l’arrivo di Schällibaum cambia marcia trascinando molte volte l’intera squadra fino alla fine.
Muharemi, ng: Dopo la sua partenza per Locarno, le farmacie di Chiasso sono in rivolta. Sulle rive del Verbano colleziona undici presenze che valgono la retrocessione in Prima Lega.
De Biasi, 4: Due presenze in campionato che fanno curriculum e una bella foto da postare su facebook.
Gaston, 3: La disperazione fatta attaccante. Barbarella D’Urso, sta già realizzando un reportage strappalacrime, dove il vicino di pianerottolo di “Gas” racconta della malinconia che affligge giornalmente il giocatore. Collegamenti speciali con Avetrana e Garlasco.
Hassell, 3.5: Da lui ci si aspettava molto ma complice la brezza fresca del Penz, scambia Chiasso per un villaggio turistico. Come animatore non sarebbe male, peccato però che sia stato ingaggiato con altri scopi. Due sprazzi di calcio vero mettono comunque in cassaforte sei punti che alla fine risultano decisivi.
Baldovaliev, 2.5: Sparito a dicembre, la mafia cecena è sulle sue tracce a seguito del mancato pagamento di una scommessa piazzata su un combattimento tra galli a Skopje. Speriamo lo trovino.
Foti, 2: I grandi bidoni del calcio moderno di solito vengono giustificati per i gran pezzi di topa che si ripassano nel terzo tempo. Lui nemmeno di questo è capace ma riesce a tenersi stretto il contratto che lo lega ancora per una stagione al Chiasso. Una rete con la maglia del Balerna lo rilancia nel calcio che non conta un cazzo. Un fenomeno.
Junior, 3: Il piano era quello di fargli fare millemila gol con il Chiasso e poi spedirlo in Super League con il club del suo procuratore. Geniale, se non fosse che la porta l’abbia vista meno di quanto un’abitante di Capo Verde veda la pioggia. Dopo l’infortunio, torna in Brasile a curarsi, ammazzandosi di cachaça assieme ai vecchi amici delle elementari nel parchetto adiacente alla spiaggia.
Gentile, ng: Difficile valutare l’operato dell’americano grigionese. Mai preso veramente in considerazione, nei pochissimi minuti giocati non ha tuttavia mostrato di essere un fenomeno. La sua dedizione alla causa, nonostante tutto è da ammirare. Regala al mitico Piero una bandiera che vale molto più di quanto si possa credere.
Pacar, 4: Dopo la sua esultanza sul campo del Bienne avrebbe dovuto essere radiato dall’albo dei calciatori. Nemmeno Ronaldinho in Fifa ’98 alla PlayStation arrivò a tanto.. Tuttavia concediamo mezzo punto in più perché regala ai 300 rossoblu presenti a Cornaredo dieci minuti indimenticabili.
Zambrotta 3: Se ne è andato come è arrivato: in punta di piedi, rispettando ambiente, giocatori e tifosi. Mai sottrattosi al confronto ha lasciato al Riva IV qualcosa che va oltre il calcio e per questo la gente rossoblu non lo dimenticherà mai, nonostante tutto. Sul lato sportivo ha però tradito le attese pagando l’inesperienza di avere a che fare con gente che il grande calcio lo vede solo in televisione e, non riuscendo a raggiungere i risultati prefissati. Mezzo punto in meno perchè prenderne 5 in quel modo nel derby fa male ancora oggi.
Degennaro, 2.5: Si potrebbe scrivere un libro su quanto ha fatto male a Chiasso.. o su come faceva mercato per Costantin mentre era stipendiato dai rossoblu. Arrogante e presuntuoso nessuno lo rimpiangerà mai. Probabilmente, l’unico Direttore Generale nella storia del calcio planetario, ad essere cacciato in quel modo.. ma a lui, siamo sicuri, non interessa.
Croci Torti, 5: Se l’era immaginata probabilmente diversa questa stagione. Nonostante l’alchimia con Zambrotta, il Crus non sembrava più lui, frenato da qualcosa o forse da qualcuno. Con l’arrivo di Schällibaum ritrova la necessaria cattiveria agonistica in campo e soprattutto in panchina. Indispensabile in quel ruolo soprattutto per il nuovo tecnico.
Schällibaum, 5.5: Il mister della salvezza, l’uomo della provvidenza. Capace di rianimare da morte cerebrale metà squadra, mette le pedine giuste al posto giusto. Schietto e preparato, si commuove davanti a suoi tifosi. Uno da Chiasso!
Dirigenza, 4: La sufficienza è data solamente per il raggiungimento minimo dell’obiettivo. Troppi gli sbagli commessi in estate e reiterati fino all’allontanamento di Degennaro e Zambrotta.
Con Galante, che piaccia o no, il vento sta cambiando e Bellotti sembra riaver acquisito il ruolo più consono alle sue caratteristiche. Avendo “alleggerito” l’organico da interessi e doppi fini, la strada per far bene è spianata.
Persichino e Cogliandro 5: In un calcio dove fallimenti e stipendi arretrati sono purtroppo all’ordine del giorno, essere in regola e usare il contante vero non e` poco. Avete tuttavia l’onore (e l’onere) di avere tra le vostre mani un patrimonio dal valore inestimabile e ora sta a voi valorizzarlo nel migliore dei modi. Il Chiasso e` si nelle vostre mani ma e` di proprietà della sua gente, non dimenticatelo mai!
Per ora un Grazie vero ma non deludete chi ha fiducia in voi.
Tifosi, 6: Il voto massimo è per chi al Riva IV c’è sempre stato, nonostante tutto. Quelle 800 anime che non mollano un colpo e che hanno creduto in questi colori fino alla fine, sono i veri vincitori di questo campionato.
Una menzione particolare va poi fatta quei ragazzi incredibili, troppe volte giudicati senza un perché, che hanno probabilmente contribuito in maniera decisiva alla svolta: non avessero fatto quello che hanno fatto dopo la scoppola rimediata contro il Le Mont, forse non sarebbe cambiato nulla e Schällibaum non sarebbe mai arrivato, pagando oltretutto sulla propria pelle quella serata che, comunque sia, è già entrata nella storia. Ma non solo. Da quel giorno hanno riempito 4 bus su 5 trasferte, sostenendo a prescindere una squadra in difficoltà e portandola con la forza a raggiungere un risultato che solo un mese fa sembrava utopico.

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