Dal GC al GC, ecco servita la rinascita bianconera

scritto da Claudio Paronitti

Correva il 22 settembre quando in una gradevole serata di inizio autunno il Lugano surclassava le Cavallette. Quasi cinque mesi più tardi, e con undici partite disputate senza la gioia di incasellare tre punti, la storia si ripete. Allora era finita 2-0. Il 3-0 odierno – un risultato che poteva tranquillamente essere molto più ampio – permette ai bianconeri di portarsi, momentaneamente, al 7° posto in classifica a quota 21 punti, uno in meno degli zurighesi e quattro in più del Vaduz (che giocherà domani pomeriggio a Sion)

La batosta subita in quel di Basilea sette giorni or sono è servita. La lezione che i prossimi Campioni elvetici hanno impartito agli uomini di mister Paolo Tramezzani è stata salutare. Non tanto per il risultato (ampiamente preventivato), piuttosto per l’atteggiamento messo in campo. Ebbene, questa sera – contro un avversario allo sbando, è giusto sottolinearlo – i bianconeri hanno disputato un ottimo incontro, condito da tre segnature (con tre marcatori differenti) e da molte altre occasioni che avrebbero potuto aumentare il passivo ai danni della formazioni diretta da Pierluigi Tami, ora più che mai a rischio esonero.

Senza lo squalificato Alioski, ma con il rientrante Golemic al centro della difesa al fianco di Sulmoni, il Lugano ha preso immediatamente in mano le redini del confronto, andando vicino al gol con Crnigoj – autore di una prestazione maiuscola – in due occasioni nella medesima azione: prima il suo piattone destro viene respinto dal portiere tigurino Vasic, poi sulla ribattuta la sfera impatta con il corpo di Carlinhos e viene liberata. È il preludio del vantaggio. Tre minuti dopo, Sabbatini riceve palla sui 25 metri. Il capitano non ci pensa su due volte e lascia partire un missile che, deviato leggermente da un difensore biancoblu, va a finire la sua corsa alla destra dell’estremo difensore avversario. Trascorrono 7 giri d’orologio ed ecco servito il raddoppio: un lancio con il contagiri di Mariani pesca sulla fascia sinistra Mihajlovic, il quale s’invola fino a che il campo non finisce. Il tuttofare bianconero centra alla perfezione per l’accorrente Carlinhos che con un esterno destro non lascia scampo a Vasic. È un monologo luganese. Il Grasshopper, in evidente difficoltà nel costruire un’azione degna di questo nome, non riesce a contrastare la verve dei ragazzi sottocenerini, vogliosi come non mai di riscattare l’amaro esordio del St. Jakob-Park. La prima frazione propone ulteriori conclusioni – in particolar modo (in successione) Sadiku, Sabbatini, Crnigoj e Mariani – da parte dei ticinesi. Al termine dell’unico minuto di recupero concesso dal direttore di gara, il 2-0 è un risultato strameritato, ma che può anche stare stretto ai bianconeri.

Nel corso della ripresa, c’è spazio per vedere un Lugano più guardingo e pronto a colpire l’avversario con l’arma micidiale del contropiede. Con questo metodo i bianconeri continuano a gestire a proprio piacimento il gioco, nonostante il GC tenga un maggior possesso palla e provi a farsi vedere più spesso dalle parti di un Salvi alquanto inoperoso durante il corso dell’intero incontro. Se facciamo eccezione per il brivido nei minuti iniziali del match (più casuale che voluto), il portiere di proprietà del Basilea ha passato una serata tranquilla, senza doversi spremere più di quel tanto. È risaputo che il 2-0 nel calcio è il risultato più brutto da gestire. Malgrado questo presagio non proprio positivo, i bianconeri non hanno avuto alcun timore reverenziale. La ciliegina sulla torta doveva essere il gol del neo-ritornato Armando Sadiku. Dopo averci provato da tutte le parti, l’attaccante albanese si è visto servire su un piatto d’oro da Carlinhos una palla che chiedeva solamente di essere spinta in fondo al sacco. Detto, fatto. Il 71′ chiudeva di fatto la partita, mai veramente in discussione, ma che con un rimpallo fortunoso in area di rigore bianconera avrebbe potuto avere un epilogo differente. Negli ultimi venti minuti c’è stato spazio pure per un palo colpito da Mariani. Il trequartista numero 20 ha aperto troppo il piatto sinistro, mandando la sfera ad impattare sul legno alla destra di Vasic.

Un 3-0 che non ammette repliche è stato il miglior modo di ritrovare l’affetto del (poco) pubblico accorso a Cornaredo. In una partita che alla vigilia pareva correre via senza alcuna emozione particolare, i bianconeri hanno dimostrato che si può vincere divertendosi e divertendo, mostrando il loro lato più bello, quello del gioco, della solidarietà di squadra e della caparbietà di un complesso che non ha nulla da invidiare alle squadre che li precedono. Fra una settimana ci si trasferirà nel Principato del Liechtenstein: con la prestazione messa in campo questa sera, ci sarà la serenità necessaria nell’affrontare il Vaduz. Magari cercando di fare il “colpaccio” e allontanarsi ancora di più dalla zona calda della classifica. Ma questi sono discorsi dei prossimi giorni. Ora il godimento è tutto per questa bellissima vittoria e per una prestazione convincente sotto tutti i punti di vista.

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