E’ l’ultima partita in questo campetto..

scritto da Walter Savigliano

È l’ultima partita al campetto.
Ma né tu né la tua compagnia di amici lo sapete.
Cresciuti insieme, a tirare i calci ad un pallone.
Ogni giorno lì, per mesi, per anni, a rincorrerlo, ad uccidervi di tedesche, di “chi primo arriva a 10 ha vinto”.
Lì, al campetto, ci si riesce ad organizzare sempre meno. Le ragazze, i compiti, la prof di matematica e il compito del giorno dopo…
Tu pensi che quelle partite siano per sempre: pensi che tu, i tuoi amici e quel campetto siate un’unica cosa.
E intanto sei lì, che stai giocando l’ultima partita.
E non lo sai, non lo sapete.
Pensi, pensate che ce ne saranno molte all’altre, all’infinito.
Finisce, hai vinto, hai perso, hai segnato di tacco, hai fatto autogol, non importa: ora sei in fila di fronte alla fontana.
Uno dietro di te dice: “Oh raga quando ci organizziamo per la prossima?”.
Qualche “boh, vediamo” timido.
Chi lo sa.
Nessuno pensa che sia l’ultima.
O forse qualcuno c’è. Forse solo il campetto lo sa.
Lui, che ha visto passare generazioni di ragazzi e li ha sempre accolti a braccia aperte. Lui sì, che ne ha visti di palloni.
Lui sì, che ha visto tante maglie sudate e sporche, tante scarpe rovinarsi.
Si torna a casa, chi in bicicletta, chi con lo scooter, chi ha la ragazza fuori dal campetto che la aspetta per accompagnarlo.
Poi un giorno non vi troverete più tu e la tua compagnia in quel posto.
E ogni volta che passerete in macchina vicino a un campetto con le porte senza reti e con dei ragazzini che giocano, anche con le vostre responsabilità, il vostro lavoro, i vostri mille pensieri, vi fermerete. Sospirerete.

E vi scapperà un sorriso.

Dal web.

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