Editoriale 2016

scritto da Davide Perego

di Davide Perego
Eccoci qua. Pronti a raccontare un altro anno di CHalcio. Come sempre a modo nostro. Come sempre cercando di avvicinarci il più possibile all’essere orfani. Credo che l’essenza di CHalcio sia già molto vicina all’essere orfana. Dico sempre ai ragazzi che più la gente ti deve riconoscenza e più ti odierà. E questo porterà gradualmente CHalcio – almeno fino a quando ci sarò io – ad essere orfano di tutto il resto. Oggi si legge molto (in rete) e si guardano (con i propri occhi) sempre meno partite. Se rigiriamo sottosopra il prodotto informazione, ci rendiamo conto che per quanto uno possa essere bravo a scrivere quasi mai ci si ritrova tra le mani un articolo originale.
Il perchè è molto semplice: oggi sono in pochi quelli che hanno tempo e voglia di stupire. Oggi, serve la notizia pubblicata il più in fretta possibile per battere la concorrenza. La fretta è sempre stata nemica delle emozioni ed oggi si fa davvero fatica a distinguere un prodotto vero da uno imitato. Il 2015 di CHalcio è stato eccezionale da un punto di vista mediatico. Con l’ingresso in redazione di Ariele Mombelli, Flavio Monticelli e Riccardo Vassalli, mi sono ritrovato tra le mani l’entusiasmo di ragazzi che amano quello che fanno e che indipendentemente da come lo fanno non sono mai banali, mai scontati, mai superficiali. Attorno alla redazione si è creato un mondo straordinario di collaboratori – alcuni proprio occasionali – che hanno permesso a CHalcio di sfondare barriere d’interesse impensabili, arrivando addirittura ad essere appetibile per alcune agenzie di pubblicità. 
Noi siamo quelli di sempre: ci divertiamo, condividiamo con voi, comunichiamo le nostre intenzioni, ci facciamo sangue amaro quando non vi va mai bene niente, ma lo facciamo utilizzando il nostro tempo libero. Lo facciamo cercando di migliorare e di migliorarvi nell’accettare che una critica possa essere discussa. Non siamo di certo quelli che dopo aver chiesto collaborazione escono dallo stadio e salgono sulla limousine. Intorno a CHalcio si scrive o si parla di cose simili soltanto a livello professionistico. Credo che oggi CHalcio – per quanto resti sostanzialmente un blog indipendente – possa vantarsi di essere un mezzo di informazione completo e professionale basandosi solo sulla passione dei ragazzi. Grazie ai nostri collaboratori, grazie ai chilometri che maciniamo per cercare di esserci. Per cercare anche solo di scattare qualche foto. Mi piace sempre leggere quello che si scrive nelle case dei nostri vicini. Sono rimasti in pochi quelli disposti a sacrificare il proprio sangue ed a procurarsi qualche ferita per difendere ciò che hanno visto sul campo. Ci si limita oramai a fare compitini freddi e senza senso che servono solo a riempire uno spazio e a non scontentare qualcuno. Molti scrivono di partite che non vedono o che addirittura si fanno raccontare al telefono dai giocatori o dai dirigenti. Che venga consentito di farlo a noi poveracci. Quando vedi che lo fanno i giornali, tutto il resto diventa automaticamente argomento da cestino dell’immondizia. Sono davvero in pochi quelli che possono scrivere di essere in pace con la propria coscienza ed oggi è con orgoglio che CHalcio taglia un altro traguardo straordinario: quello dei sei anni di vita senza padroni e senza aver mai tirato il freno per parcheggiare. Sarà probabilmente un compleanno particolare che festeggeremo con una grande novità e magari – perchè no – organizzando finalmente una bella serata invitando tutti i collaboratori a conoscersi. Eccesso di entusiasmo, lo so, però prima o poi troveremo il modo di farlo. Il 2016 sarà un anno ancora molto importante per il calcio svizzero. La qualità dei campionati e la fedeltà degli appassionati sono in costante aumento e la nazionale farà da collante a tutto questo durante l’estate europea che ci si augura potrà essere  anche coronata da un risultato che più o meno tutti percepiamo possa arrivare. Di tutto il resto continueremo a scriverne ed a discuterne su queste pagine e su quelle di Facebook – che personalmente non frequento – dove nei giorni scorsi abbiamo tagliato il traguardo dei 600 “amici”. Infine un favore: non incazzatevi per la foto scelta….ma per chi scrive è stata l’emozione più bella vissuta sul campo nella prima parte di stagione. Un po’ come quando uno sceglie il proprio disco dell’anno, il libro dell’anno o il film dell’anno. E poi l’ho anche scattata io….Buon 2016 a tutti. 

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