EGY-1, lo zurighese René Weiler in conferenza stampa: «Mi cimento con una nuova cultura, sapendo di dover vincere per forza»

scritto da Claudio Paronitti

David Sesa e René Weiler, rispettivamente analista e tecnico dei Diavoli Rossi – © Al-Ahly Sporting Club

Correva la giornata del 31 agosto 2019 e René Weiler si era appena separato consensualmente dal Lucerna, con cui aveva un accordo valido fino al 2021. Qualche ora più tardi, l’Al-Ahly SC, la società più titolata d’Egitto, lo annunciava come nuovo allenatore

A una decina di giorni di distanza, ecco il momento della presentazione ufficiale per il 45enne zurighese, il quale ha sottoscritto un contratto biennale con il potente e ambizioso club de Il Cairo. Come assistenti, il nativo di Winterthur potrà contare sui connazionali Thomas Binggeli, già suo vice alla Swissporarena, e David Sesa, che fungerà da analista.

«In Svizzera osserviamo con attenzione la Bundesliga, conosciamo squadre come Barcellona e Manchester United. Un club come l’Al-Ahly non rientra nei nostri radar. È un peccato, perché l’Al-Ahly ha circa 60 milioni di tifosi», ha spiegato Weiler in una conferenza stampa in cui sono stati accreditati ben 100 giornalisti.

Il discorso si sposta poi sull’impatto avuto in Egitto: «Per il lavoro di allenatore occorre moltissima energia. Non si può svolgere in eterno. Perciò, per me è sempre stato chiaro che per la mia carriera sono importanti anche le esperienze vissute al di fuori del campo. Voglio constatare le impressioni della vita in una regione esotica e portarle nel mio bagaglio. Qui ho l’opportunità di cimentarmi con un’altra cultura. E non solo come turista».

Sulle rive del fiume più lungo del pianeta, il Nilo, Weiler non potrà contare sulla vicinanza della famiglia, la quale rimarrà a Zurigo: «Però, per un paio di giorni ogni cinque settimane i miei cari verranno qui al Cairo». Riguardo gli obiettivi stagionali, poi, l’intento è chiaro: «Il mio aiuto viene dalle vittorie e dai titoli. Devo diventare Campione. Il calcio è un gioco comprensibile. Vinci e puoi rimanere. Perdi e devi fare le valigie. Ciò è normale. L’onestà è un altro fattore che mi piace, al contrario di quello che accade in diverse parti della Svizzera. Lì devi vincere ad ogni costo, perché, come si dice, la panchina traballa sempre. Qui, i rapporti sono chiari sin dall’inizio».

La politica nel pallone è un argomento che, soprattutto nel Continente Africano, gioca un ruolo importante nella società: «È chiaro che mi sono fatto qualche pensiero a riguardo. In linea di principio, vorrei dividere la politica e lo sport. E soprattutto, vorrei creare un immagine del Paese, del club e della gente. Inoltre, nei nostri incontri casalinghi siamo spinti da 74’000 persone…».

La nuova avventura prenderà avvio domani, sabato 14 settembre 2019, con la sfida in trasferta contro il Cano Sports, formazione della Guinea Equatoriale, che varrà per l’andata dell’ultimo turno di qualificazione alla prossima edizione di CAF Champions League: «Sarà il primo viaggio che durerà 11 ore», la chiosa di Weiler, che mercoledì prossimo si giocherà il primo trofeo nazionale, la Supercoppa contro gli eterni rivali dello Zamalek.

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