EL, il Lugano formato europeo si risveglia con Bottani e Gerndt

scritto da Claudio Paronitti

Il Lugano c’è, è vivo e vegeto. L’aria dell’Europa League fa risorgere l’anima bianconera, vincitrice con merito con tre reti nella ripresa sui cechi del Viktoria Plzen, capaci solo di accorciare le distanze in due occasioni. Grande protagonista Bottani, autore di un gol e di un assist per il raddoppio di Junior. Il tris di Gerndt è il punto esclamativo della serata

Le immagini principali di un primo tempo equilibrato, e a tratti soporifero, sono quelle relative ai due allenatori: da un lato Pierluigi Tami che cammina nervosamente all’interno della sua area tecnica masticando un chewing gum, dall’altro Pavel Vrba che scuote la testa per come i suoi stanno disputando l’incontro. Sul campo, i giocatori danno vita a quarantacinque minuti nel corso dei quali gli ospiti mantengono per il maggior numero di minuti il possesso palla, riuscendo però a crearsi una sola chiara occasione per segnare con Bakos lanciato verso la porta. Nella fattispecie, Da Costa esce con i tempi giusti e rintuzza le velleità avversarie. Forse, forti delle dieci vittorie nel proprio campionato, i cechi hanno speculato sulla fragilità attuale dei ticinesi, che dal canto loro hanno messo insieme una prima frazione di sacrificio e ordine. Tant’è che hanno pure avuto alcune chance per cambiare lo score dell’incontro, in particolar modo con Junior che per ben due volte (tra il 17′ e il 19′) ha cercato di bucare la rete avversaria senza riuscire nel suo intento. Tanti attimi sono trascorsi senza che succedesse qualcosa. Poi, improvvisamente ci si è risvegliati dal torpore generale. Il merito è di Crnigoj, che recupera bene la sfera, mandando in tilt tre giocatori cechi, e fa poi partire un potente destro che termina la sua corsa abbondantemente a lato. È infine il turno di Petrzela. L’esterno ospite viene lanciato a rete e solo un ottimo intervento all’ultimo momento utile di Rouiller evita il peggio per i bianconeri. Che allo scadere dell’unico minuto di recupero concesso dall’arbitro hanno la possibilità di sbloccare il punteggio direttamente da calcio d’angolo battuto da Mariani. Il numero otto fa partire una traiettoria beffarda sulla quale Hruska deve mettere i guantoni per far sì che il pallone non finisca in rete.

Tre giri d’orologio della ripresa e dai piedi di Bottani nasce la più grande occasione della partita. Mattia contrasta efficacemente, e senza commettere alcun tipo di fallo, Hubnik involandosi verso Hruska solo soletto. Entra in area di rigore dalla fascia sinistra e, quando si trova davanti l’estremo difensore ceco, cerca un assist al centro per gli accorrenti Piccinocchi e Crnigoj. Peccato solo che i due effettuino un paio di passi di troppo facendo svanire questa grossa opportunità. Le fiammate sono all’ordine della serata. Per la successiva occorre attendere il minuto numero 63. Un numero che Bottani si ricorderà a lungo. Andiamo per ordine: Golemic anticipa alla perfezione un’azione offensiva del Plzen, va in progressione dalla difesa all’attacco in un battibaleno e serve proprio il “Botta” che si trova a tu per tu con Hruska e lo infila con un tocco sotto di rara bellezza, da calciatore di classe. È un vantaggio tutto sommato meritato quello bianconero, in quanto gli uomini di Tami hanno contenuto bene gli avversari nella prima ora di gioco impedendogli di arrivare a creare veri pericoli dalle parti di Da Costa. Trascorrono solamente sei minuti ed ecco che il Lugano si trova in doppio vantaggio. È sempre Bottani l’ispiratore dei suoi. Il “Pibe” controlla un pallone lanciato dalla difesa, si gira su sé stesso, mandando fuori giri il suo avversario di turno, e con un assist mancino al bacio trova Junior, il quale si coordina come nei videogiochi per insaccare uno splendido punto che manda in estasi il popolo ticinese. Tutto troppo bello per essere vero? Sì e no. A un quarto d’ora dal termine, i brutti pensieri iniziano a frullare nella mente dei ragazzi. La zuccata di Krmencik, sulla quale Da Costa non è per nulla irreprensibile, fa vivere in totale apprensione gli ultimi momenti della gara. Come accade all’87’ con un colpo di testa di Havel che termina dritto tra le braccia del portiere sottocenerino. Il rovesciamento di fronte porta al tris firmato Gerndt. Un’azione magistrale quella impostata dalla truppa luganese, chiusa con un assist al centro di Sabbatini (l’escluso di lusso iniziale della serata). Nemmeno il tempo per gioire come si deve che il Plzen si riporta sotto. Il merito è di Bakos che sbuca tra le maglie di una difesa non piazzata come avrebbe dovuto esserlo. Fortunatamente, il punto degli ospiti è pure quello di chiusura della partita, che vede il Lugano tornare finalmente alla vittoria e sbloccare la sua classifica continentale. Così, il futuro è un po’ più roseo.

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